Funk.

Basterebbe una sola parola per definire questo album, ma ciò renderebbe la recensione scarna e poco intrigante. Bene cominciamo, la prima traccia che incontriamo è “Chameleon” un funk puro costruito su un basso incalzante, una batteria nervosa, una chitarra leggera, quasi sussurrata, la tastiera ritmata con wah e infine i fiati a disegnare un tema coinvolgente.

A seguire troviamo “Watermelon Man” dall’atmosfera più distesa e con un gusto delicato, meno movimentata della precedente, che conserva però un ritmo ben marcato. La terza composizione è “Sly” divisa in quattro sezioni: nella prima Hancock ci accompagna in un viaggio in un luogo fantastico, armonioso per poi risvegliarci di soprassalto con la seconda sezione animata da un sax indiavolato e da una ritmica jazz/tribale. La terza riprende lo stile della seconda e lascia spazio ad un elegante assolo di tastiera che si chiude con il tema iniziale della canzone, lasciandoci con un dolce sapore. La quarta e ultima traccia “Vein Melter” si apre con una melodia rarefatta che lentamente cresce di intensità, fino a portarci con la mente in un ambiente immaginario, dove a farti sognare sono gli strumenti.

Eccezionale.

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