Un mio amico su di una scascillata Panda accosta e abbassa il finestrino. Groove a tradimento, così lo chiamo. Dalle casse un po' gracchianti esce una ritmica compatta, precisa, incastratissima. Il lavoro del piano, più che altro Fender Rhodes, è il collante con gli interventi del sax di Bennie Maupin.

L'Herbie Hancock tamarro, come qualcuno l'ha definito. Tamarro, sì, tamarrissimo, la copertina è eloquente. Ma è comunque diverso dal sound acid di "Dis Is Da Drum" (uno dei picchi della tamarraggine made in Hancock) e soprattutto dal sound funk/psichedelico alla Sly Stone di "Head Hunters". Un tipo diverso di funk è questo, ricorda abbastanza il sound Motown (di cui il chitarrista Wah Wah Watson era un sessionman). Ed è proprio lui a cambiare tutto. Gli equilibri mutano, il tappeto è ora fornito dalla ritmica batteria/basso/chitarra e gli interventi del leader possono essere quindi più mirati.

Musica più immediata insomma, più catchy. Non pensate ai Weather Report, anche se in quel periodo non guardare a Zawinul e Shorter era difficile (brani come "People Music" lo confermano), ma i pezzi di "Secrets" risultano meno strutturati. Il disco è questo: niente di rivoluzionario in casa Hancock nel 1976. Composizioni ragionate, a metà fra improvvisazione e strutturazione, il tutto finalizzato all'immediatezza, all'orecchiabilità. C'è pure una rivisitazione (come poteva mancare), questa volta di "Cantaloupe Island". Il cerchio si chiude, anche questa volta Herbie ha fatto il suo dovere.

Elenco tracce e samples

01   Doin' It (08:02)

02   People Music (07:10)

03   Cantelope Island (07:06)

04   Spider (07:20)

05   Gentle Thoughts (07:04)

06   Swamp Rat (06:25)

07   Sansho Shima (04:50)

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