Incredibile che su deBaser, in un sito dove la musica underground è quasi divinizzata (testimonianza sono i centinaia di nomi di probabili rock band mai sentite nominare) non ci sia un album come "Feelin' lucky". Allora, visto che ci sono molti utenti che si divertono a scrivere di rock band e denominazioni simili totalmente sconosciute ed undergroung, anche io ora mi diverto. Solo che il genere è nettamente differente, precisamente quello che oggi definiamo R&B, quello che allora veniva definito "Groove". Perché il disco in questione, l'esordio della meteora italo-americana High fashion, è datato 1982 e all'epoca dire "Groove" voleva dire spassarsela, ballare, muoversi, scuotersi.

Per fare giustizia alle mode passate dobbiamo fare un attimo ottica sul loro significato. Quindi sconsiglierei subito a chi se ne intende di Inglese di tradurre alla lettera la parola "Groove", perché il significato è un altro. La moda della Disco music era cominciata nei primi anni settanta sotto altri nomi e divenne fenomeno di massa, uscendo di fatto dai club, nella seconda metà. Ci fu un periodo che va dal 1977 al 1980 che la Disco music la si sentiva DAPPERTUTTO! Tanto che qualcuno cominciò a dare di stomaco. Così nei primi anni ottanta cominciò la cosiddetta "Crociata contro la Disco", che si faceva avanti violentemente al suono di slogan come "Disco sucks!". In Europa, soprattutto in Italia, il fenomeno fu più limitato, arrivò tardi e in disordine ma ebbe longevità notevole (in Italia si smetterà di parlare di Disco music solo verso la fine del fenomeno "Italodisco", quindi 1988-89). Ovviamente la Disco Europea si distingueva da quella Americana, grazie a influenze come quelle dei Kraftwerk, Giorgio Moroder, Harold Faltermeyer e altri mostri sacri dell'elettronica, così fu coniugato un termine detto "Eurodisco" (Donna Summer, Boney M, Lipps inc, Patrick Hernandez, Peter Jacques band, Village People, Amii Stewart, Heather Parisi, Marc Cerrone...), usatissimo dai detrattori per definire una forma musicale scialba, commerciale, priva di idee e pastosa. L'Eurodisco si trasformò piuttosto in fretta in Hi-NRG, diventando colonna sonora di Gay Club come il "Saint" a New York e consacrano a livello di star artisti come Sylvester, Patrick Cowley e Miquel Brown. Ma l'Hi-NRG è sopravissuto solo in America, fregando il posto alla mamma Disco.

In Europa questa invece si stava trasformando in Italo disco e anche qualcos'altro. Fatto sta che il mercato legato al nome "Disco" crollò in fretta e rimasero vivi solo quelli che suonavano decentemente (negli ultimi tempi purtroppo usciva molto trash). Poi la New Wave e l'elettronica degli 80s stavano per esplodere, quindi il mercato "Disco" subì un colpo basso anche dove aveva sempre vinto: le discoteche. Solo pochi coraggiosi daranno vita a quel genere che fu battezzato "Groove", un naturale proseguimento delle attitudini Black della Disco, un riavvicinamento alle sonorità più "nobili" del funk e del soul dei 70, tenendo al tempo stesso passo con i tempi in forte cambiamento. Il Groove come genere musicale è stato un genere di nicchia per quasi tutta la sua durata ma influenzato indelebilmente gran parte della musica pop che usciva in quel periodo. Artisti famosi di questo filone musicale (a mio parere la forma migliore della Black music) sono gli "Shalamar" di Los Angeles coi colleghi "The whispers" , il pianista jazz George Duke, i "B. B. & Q. band" (che ho anche recensito), Chaka Khan, gli "Shakatak", Ray Parker Jr., Quincy Jones, Luther Vandross, i "Change" (di cui ho recensito qualche lavoro), Jeffrey Osborne, Grover Washington e tanti altri. Tra questi figurano anche gli "High Fashion", uno dei tanti e particolari progetti della premiata ditta italo-americana Fred Petrus/ Mauro Malavasi, quelli che hanno dato vita a mostri sacri come "B. B. & Q. band", "Change" e "Peter Jacques band". L'impostazione del gruppo era un trio di cantanti americani: due donne (Alyson Williams, Melisa Morgan) e un uomo (Eric McClinton).

Il tipico meccanismo che Fred Petrus usava per produrre un album era il seguente: dopo avere composto e registrato le tracce musicali in Italia (Modena/ Bologna) tramite il suo eccellente (e solito) team di musicisti Italiani (del calibro di Mauro Malavasi alle tastiere, Davide Romani e Timmy Allen al basso, Paolo Gianolio e Chieli Minnucci alle chitarre, Rudy Trevisi al sax ecc... ) portava tutto a New York per le parti vocali. Lì assoldò il trio degli High Fashion, registrò le voci e l'album "Feelin' lucky" uscì dopo un solo anno di gestazione nella primavera del 1982 (l'anno maggiormente produttivo). L'impatto col pubblico fu subito notevole, tanto che la title track arrivò alla posizione #32 della classifica R&B di Billboard. Molti storici definiscono gli High fashion come una meteora ma io credo che siano molto di più. Nonostante, musicalmente parlando, ogni brano dell'album potesse essere facilmente assimilabile a uno dei "Change" o della "B. B. & Q. band" il progetto, grazie alla buona idea del terzetto, brillava di anima propria. E in più si atteneva al 100% ai canoni della musica "Groove" (in musica il "Groove" è generalmente un giro di basso o di chitarra più lungo del riff e dotato di una melodia facilmente assimilabile e ripetitiva, tipico modo per creare ritmo. Per saperne qualcosa ascoltatevi "Last night a DJ saved my life" degli Indeep, facendo attenzione al giro di basso tipicamente "groove).

Un ottimo prodotto per un'epoca ancora poco contaminata dal pop. Dopo una esplosiva apertura con "Feelin' lucky lately" l'album prosegue con un incremento di BPM e di spirito funk con "You're the winner". Dopo questo intro il Lato A prosegue con due tracce molto particolari, composte ad hoc dalla allora stella funk in ascesa Kashif: "Hold on" (ritenuta la migliore dell'album dopo "Feelin' lucky lately") e "Next to you" (stesso stile acustico, veloce, minimale, timbricamente e ritmicamente perfetto). In tutto questa libidine sguazzano sensuali e magiche le voci degli High fashion, trasportando per minuti e minuti l'ascoltatore in altre dimensioni. Il Lato B riprende con l'esplosività, dopo la pausa emotiva delle tracce 3 e 4, con "Have you heard the news" (stile vicino a "Feelin' lucky lately") e sfonda nel sentimentale con la ballata più Disco appeal dell'album, "When the lover strikes". Il genio di Kashif ci regala nuove emozioni e momenti di riflessione con la traccia 7, "I want to be everything", vero lentone dell'album, che conclude con ritmo e frenesia nella funk-oriented "Brainy children".

Otto tracce di puro splendore, trentacinque minuti di brividi, un album di magia, il funk nel suo splendore, la disco nel suo carisma, il soul nella sua delicatezza, il groove nel suo ritmo. Ogni cosa è al suo posto e la parte vocale merita più di un elogio. Un album in fin dei conti anche spensierato e divertente, ricco e dinamico, registrato con qualità eccelsa e disponibile anche in versione digitale (degne di nota sono sopratutto le tracce 1, 3 e 8). Un album che non può non mancare nella collezione di nessun musicofilo.

Elenco tracce e video

01   Feelin' Lucky Lately (05:47)

02   You're the Winner (05:03)

03   Hold On (05:26)

04   Next to You (04:18)

05   Have You Heard the News (04:48)

06   When the Lover Strikes (04:26)

07   I Want to Be Your Everything (03:32)

08   Brainy Children (03:39)

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