Hilary Duff
Dignity

Se quando Hilary Duff dal passaggio cinematografico (a recitare è anche bravina, basti pensare a "The Perfect Man", commedia molto melensa, ma divertente) a quello musicale è caduta in basso, con questo "Dignity" è precipitata in un abisso: se prima proponeva delle canzoni pop-rock senza spessore e molto frivole con l'unico fine di imitare l'allora famosa Avril Lavigne, ora poichè Avril si è eclissata e non riesce ad ottenere successo come una volta, la Duff, notando il clamore suscitato da nuove smorfiosette della dance come Rihanna o 10000 altre (come così Britney Spears, che se prima anticipava gli altri, con l'ultimo album è divenuta copiatrice) punta su ritmi danzerecci-sensuali con lo scopo di ballare (ma che in realtà mettono solo imbarazzo) e vorrebbe essere un disco sexy.
Cominciamo con il dire se bisogna salvare per forza qualcosa, si dica il singolo "With Love", con un ritornello abbastanza intrigante e una ritmica particolare, ma che non è altro se non una canzoncina come tante altre da cantare sotto la doccia la mattina. Per il resto del disco la Duff non fa altro che ansimare, credendosi una gattona sexy (manco fosse Sharon Stone) su ritmi a volte improponibili (l'orripilante "Play With Fire", irritante al massimo e accompagnata da un video in cui lei non fa altro che dimenare il sedere... dov'è finita la poesia di video di gente come Bjork, Tori Amos o Radiohead? Chissà, ora Mtv non fa che puntare sulle chiappe di migliaia di ragazze senza talento e neanche bellissime (un conto Jennifer Lopez, ma Hilary Duff...) o motivi che spingono addirittura al suicidio per la loro bruttezza (orrenda "Gypsy Woman", da evitare l'entrata rock- dance della title track, il secondo singolo "Stranger" non è nemmeno orecchiabile, ma solo sorretto da un agghiacciante battimani continuo).

In conclusione "Dignity" è uno di quei tanti dischi della storia della musica da dimenticare, anche se il titolo è adattissimo (riguarda la dignità che manca ad Hilary nel fare uscire un album del genere), che ritorni al cinema e che cambi manager!