Eclettici e concreti, due delle qualità che mi vien da attribuire agli Hypnos 69. Varie sono le sfaccettature del panorama Rock che rientrano in modo coerente nella musica della Band belga, strutture dei brani a metà tra un flusso istintivo Psichedelico/Progressivo, che ha accolto con piacere caratteristiche di certo Rock novantiano e un chitarrismo a tratti stoneroso, non casuali le collaborazioni negli Split con Colour Haze prima e Monkey 3 successivamente.

  "The Eclectic Measure" è il disco con cui ho iniziato a conoscerli e apprezzarli, il quale mi ha letteralmente spiazzato per la presenza di incantevoli brani, uno su tutti "Halfway To The Stars", struggente e memorabile nella sua delicata melodia, che mi ha rievocato in mente l'attitudine, ma anche il cantato dei Motorpsycho o dei loro connazionali dEUS, casi che ti fanno capire quanto sia inutile dibattersi sulla specifica appartenenza di un'opera ad uno specifico e ristretto genere, ma se siamo qui a scrivere e discutere, a volte è anche bello scervellarsi un po' ogni tanto.

  Gli Hypnos 69 ritornano nel 2010 con "Legacy",  prodotti sempre dalla graziosa casa discografica  ElektroHasch. Splendide le Suite d'apertura e di chiusura del disco, i momenti più affini al Rock romantico della loro discografia, dove i fiati e un nevrotico intermezzo di Sax  fanno da preludio ad acidi assoli chitarristici di stampo Hackettiano, sostenuti dall'immancabile tappeto sonoro di  Mellotron. Un graffiante Sax e il cantato dal sapore schizoidamente Crimsoniano immerso nella rievocazione del Rock del sottobosco settantiano, Black Widow in primis in questo caso, si presenta invece in "An Aerial Architecht". Un disco che offre anche i suoi momenti più ipnotici, intervallati da brevi sezioni Jazz-Rockeggianti, un po' come se gli Hawkwind di Lemmy facessero qualche salto nei vari lidi delle corti di Fripp, passando da qualche esoterico paesaggio Sinfieldiano a travolgenti e inquietanti chitarre Starlessiane. Un album che si lascia alle spalle la malinconia, la "brevità" e parte delle caratteristiche delle tracce del precedente lavoro, lasciando spazio a rievocazioni sinfoniche del Rock Progressivo, mantenendo inalterata la qualità e il coinvolgimento dell'opera. 

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