È per me un grande onore recensire questo cd, sul quale, OVVIAMENTE, la cara Nuclear Blast non poteva non speculare a più non posso, tra l'altro annunciando questo come il nuovo gruppo di Abbath (vero!) e Demonaz (!!!) quando il povero (ormai) ex chitarrista non riveste alcun ruolo se non dietro le quinte!!

Polemiche iniziali a parte iniziamo a parlare musicalmente di questo cd! Si parte subito sparati a mille con "The Storm I Ride", che a tratti mi sembra proprio power metal, ma in generale altro non è che un ibrido di Motorhead e... qualcos'altro (che sia chiaro comprende anche power metal... e questo è un male!!). La canzone non è brutta, ma è ovvio che è lecito aspettarsi qualcosa di più!

Già con la successiva "Warriors" si inizia a ragionare, si cambia registro con un epicissimo mid-tempo che oltre a ricordare molto da vicino gli ultimi Immortal, sembra immergerci in una foresta norvegese avvolta dalla neve, dove echi dei Bathory affiorano dolcemente! La successiva title track presenta le stesse caratteristiche della precedente, quindi molta epicità ed echi di Immortal sono molto vivi... Impossibile non pensare a loro ascoltando il suono di queste chitarre! Anche questo è un mid-tempo molto appassionante. "Battalions" aiuta già a spingere di più sull'acceleratore, ma si torna su lidi grezzi e "powerosi" (pure un po' troppo...) che comunque tendono a strizzare un occhio al passato di Abbath. Non c'è dubbio che se al posto dell'ugola catarrosa di Abbath e delle chitarre molto black inspired ci fosse stato un Timo Kotipelto qualunque (tanto per fare un nome...), delle chitarre à la Helloween (come suono) e una spruzzatina di keys ogni tanto, sarebbe stata una power song senza problemi!

"Mountains" è di nuovo un mid-tempo, torna l'epicità ed il tutto non è affatto male! Anche la track successiva segue gli stessi tratti stilistici e si dimostra uno dei picchi dell'album... Niente male!! La prossima canzone con i suoi 7: 13 di durata, è la più lunga dell'album e sin dall'inizio si dimostra molto maestosa ed epica. I tempi rallentano e su queste note sembra quasi di essere trasportati nel bel mezzo di un combattimento che più epico non si può! Qui per una volta di Immortal non ce n'è traccia, anche se però qui fanno capolino i Bathory e la loro influenza è veramente massiccia!! Ridendo e scherzando si arriva a "Cursed We Are", l'ultima canzone del cd che parte molto cazzuta con dei riff molto thrashy. Descriverla è difficile se all'inizio può sembrare La classica canzone Immortale, poi si cambia totalmente arrivando anche ad una sorta di ritornello!!

In sostanza questo è un album che merita, prova ad essere originale, anche se ci riesce solo in parte, ma la qualità c'è e si vede! Alcuni pezzi però sembrano degli scarti delle canzoni degli Immortal (certe volte è veramente palese…), ma almeno questo è compensato da altre buone idee innovative riscontrabili in tutto l'album!
Una piccola nota positiva va al cantato di Abbath... Va bè che lo scream alla "Braccio di Ferro" è un po' troppo estremo per questo cd ed è un rimando troppo esplicito al Immortal contando anche le tracce copiat... ehm "ispirate" da essi, però su sto cd sembra di sentire Braccio di Ferro a 90 anni!! Eh dai!!

Elenco tracce e video

01   The Storm I Ride (03:27)

02   Warriors (05:53)

03   Between Two Worlds (05:52)

04   Battalions (04:46)

05   Mountains (06:05)

06   Days of North Winds (04:04)

07   Far Beyond the Quiet (07:13)

08   Cursed We Are (05:16)

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Altre recensioni

Di  fjelltronen

 Verranno i giorni del vento del Nord? Ascoltando gli undici dolorosi schiaffi metallici del vichingo Olve "Abbath" Eikemo sembrerebbe non ci siano dubbi.

 "Between Two Worlds" è metal nel midollo, è il disco che vi farà tornare ragazzini e ribelli sognatori.