I ratti della sabina sono un gruppo di Rieti (Lazio) già attivi da ben dieci anni. Suonano rock folk e sono: cantante, chitarra acustica, batteria, chitarra elettrica, basso, mandolino, violino e fisarmonica. I “Ratti” riescono a fondere benissimo la tradizione popolare con le chitarre distorte e potenti del rock, e il risultato è davvero entusiasmante. Belli anche i testi in bilico tra storie, sogni ed impegno sociale che si fondono con le melodie scandite dalla voce profondamente folk del “ ratto” Roberto Billi.

Hanno all'attivo quattro album ed ho deciso di recensirvi quello che secondo me è il più bello in assoluto: "Cantiecontrocantiincantina" del 2001. L'album parte subito in quinta con una strepitosa "Il funambolo" con una lunga introduzione di violino da far venire i brividi. Un veloce crescendo per arrivare ad un finale strepitoso. Sicuramente il pezzo più bello di tutto l'album. Dal punto di vista del testo questa canzone è un inno a vivere la vita ogni giorno, concetto messo in versi in un modo fantastico.

"Son maestro di follia, /vivo la mia vita sulla fune/ che separa la prigione della mente/dalla fantasia. /Il mio futuro è nel presente/ed ogni giorno allegramente/io cammino sul confine immaginario/dell’ orizzonte mentre voi,/signori spettatori, mi guardate dalla strada,/cuori appesi ad un sospiro/per paura che io cada/ma il mio equilibrio è in cielo/come i sogni dei poeti,/mai potrei viver come voi/che avete sempre la certezza della terra sotto i piedi./"

"Clandestino" invece come dice lo stesso titolo parla della vita dura di persone che cercano fortuna lasciando il proprio Paese, la propria famiglia per cercare fortuna lontano. Molto carina e vitale musicalmente è ideale ascoltarla live. Una delle canzoni più belle di quest'album è "Il giocoliere". Parte molto lenta per poi accelerare velocemente con chitarre e batteria in primo piano. Il rock e il folk si mescolano in un modo impeccabile da veri re di questo genere, senza togliere niente ad altri gruppi italiani padroni di questo genere. Altra canzone degna di nota (anche se le parole come sempre non riescono ad esprimere la bellezza di quest'album) è "Signora patria", la quale è un inno verso i valori della vita ormai scomparsi nella società odierna. Il testo di questa canzone è veramente bello e vi consigliodi cercarlo su internet dato che merita molto. "Fra le braccia della luna" moderna ninna nanna, una dedica a quella luce che splende spesso in cielo che accompagna le nostre serate. Si continua con "Nel giorno della liberazione" dove il testo basato sul 25 aprile si fonde magistralmente a un dolce suono folkeggiante.

Si prosegue con una tarantella in dialetto ossia "La tarantella del serpente" dove è impossibile rimanere seduti ascoltando questa canzone, piena di carica e di energia. Il cd si chiude con una perla "La ciucca", una sorta di moderno stornello romano. Suona molto live anche se è stata registrata in studio. Il testo come potete leggere è simpatico e pungente.

"Chiuso in una stanza /con tre bottiglie di vino intorno a me/una volta era piene /e ora son vuote chi lo sa perchè?Ho la testa che mi gira/e sembra che voli fino al cielo, /per poi ricadere giu di botto/ma il botto, quello è vero. Perchè avevo provato ad alzarmi/ma son caduto sul pavimento, /forse, domani farà un pò male/ma per ora son contento e, cosi sdraiato, mi domando: /"ma chi sarà mai stato, /quel grande genio che nel passato/il vino se l'è inventato?" Per trovare la risposta, /forse è meglio continuare a bere/perchè forse s'è nascostanel fondo del bicchiere/ma di risposte non ne ho trovate/e la mia testa ora è come un mare mosso e questo vino mi piace proprio/perchè è come me, è rosso!"

In conclusione un disco stupendo che non deve mancare assolutamente come una perla preziosa da conservare gelosamente. Da inserire volendo tra la bandabardò e i modena city ramblers; con questi infatti i ratti della sabina sono uno dei migliori gruppi folk rock del nostro Paese. Ve li consiglio soprattutto dal vivo dove trasmettono al pubblico una carica indescrivibile e dove danno il meglio. Bravi, continuate cosi ragazzi!

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