Non siamo uomini? Siamo divi!

"I quattro belloni dei Devo (il nome della prima formazione), formatisi nel 1972 ad Akron, lanciarono in tutto il mondo la moda dell'uomo-bionico. Grazie a una performance di gesti ritmati e a un travestimento da astronauti robot, la loro filosofia della de-evoluzione catturò subito presso il pubblico della new wave e ne divenne una delle componenti esistenziali.
La miscela che innescò la loro pantomima era fatta di rock urbano della scuola di MC5 e Stooges, sintetizzata secondo i dettami di mastro Brian Eno, patron d'eccezione, con un pendant per le novelty zappiane e l'enfasi teutonica. Il gruppo emerse grazie a un cortometraggio presentato al film festival di Ann Arbor del marzo 1976, che usava come colonna sonora un loro brano del 1975, "The Truth about De-Evolution".
L'album d'esordio, "Are We Not Men? We are Devo!" (per altro già recensito su DeBaser dal prode SouthMan), è un'opera rock che lascia tutti senza parole che spara un successo dietro l'altro." (e fin qui è una semi-scopiazzatura D.O.C., tanto per mettere le mani avanti! n.d.r.)  Faranno altri dischi più o meno allineati a questa filosofia ma vivranno di stenti per parecchi anni.

Il grosso successo, infatti, arriverà dopo vari anni passati a ripensare a come venir fuori dal guado, proprio quest'anno con il disco "Ancora" che darà una brusca sterzata allo stile del gruppo trasformando quello che era un mondo di divertita provocazione in uno completamente opposto, dove la provocazione sarà ben più calibrata e sottile: traghettare l'universo della lirica nel mondo patinato dell'easy-listening, ormai territorio di vecchi babbioni e industrialotti di provincia ormai troppo stanchi per tener connesse perfino le orecchie.

Trovata l'idea di marketing al gruppo non restò altro che buttarsi a capofitto nella nuova avventura. Dopo vari mesi passati tra restyling e liposuzioni (ormai hanno superato tutti i 50) e un cambio radicale del loro guardaroba (e non solo per le 4 taglie in più da recuperare!), compreso un leggero cambiamento al nome ( che da DEVO è passato a IL DIVO, giusto a ricordare le loro origini) i quattro ora fighettoni total macho-style (irriconoscibili ai vecchi fans) scopriranno finalmente un mondo dorato e luccicante dove le canzoni, tra ariette simil-pucciniane a sbrodolate scivolose e spompate, saranno solo il pretesto per aumentarsi il conto in banca e trombarsi le più belle sorche del pianeta: una lauta ricompensa dopo anni a dormire in pulmini sgangherati e mangiar scatolette di tonno in giro per i club più scalcinati d'America!

Mark Mothersbaugh stesso, il leader presentatosi alla conferenza stampa in pigiama Missoni, dirà ai giornalisiti: "se penso a tutti quegli anni buttati a fare i deficienti e a spalar merda, chi l'avrebbe mai detto che scopiazzando Pavarotti o Bocelli, con due etti di Carreras, un po' di Bacharach e una spruzzata di melassa alla Elthon John avremmo trovato la ricetta della felicità!"

Una cosa è sicura: di questi tempi venderanno molto di più con un disco osceno così che con i ricavati di tutta la loro discografia quando ancora si facevano chiamare Devo e di idee ne avevano davvero a bizzeffe. Eh, bei tempi quelli...

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