Tutto comincia la scorsa primavera quando su youtube compaiono due brani di electro-pop a presa rapida: "Hoscritto una canzone pop" e "Io voglio fare il cantante". Voce piatta, synth rimbalzanti, piglio cantautoriale e un nome: "Il Piccolo Bu" . Da poco si è scoperto che questa non è una one man band formata da Giuseppe Cassano (ex The Hornet's), ma bensì una band a tutti gli effetti, dove la particolarità sta nel fatto che gli altri 3 componenti sono rimasti nell'anonimato. Marketing 2.0 o 3.0? Fate voi. Il lavoro punta su testi chiari ed orecchiabili ma curati, sorretti da un impianto sonoro che tenta di completare tutti gli spazi senza sovrastare mai le parole. Tra un brano e l'altro spuntano riflessioni generazionali (“Noi siamo del duemila”), momenti ironici (“Le Comunali”), pezzi che entrano in testa in loop (“L'assistente” e “Negli anni '90”) e nell'insieme l'album si fa ascoltare senza pause. Non mancano le similitudini: ICani, Baustelle e Max Gazzè, ma di sicuro quello che caratterizza questo disco è la leggerezza, che ritroviamo sia nella musica che nei testi. In realtà "Noi siamo del 2000" è semplicemente un disco paraculo, che piacerà alla stessa gente che percula ed empatizza. Si passa dalla Maria nazionale (che non è la marjuana) ai politici corrotti E io al momento sono troppo occupato a molleggiare la mia testa come un bobble head al ritmo di perforanti pirupiru elettronici per protestare e dire "no, io non voglio essere etichettato così", cioè machissenefrega in fondo.

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