Aneddoto pre concerto: il mio amico vuole il fumo, non gliene fotte un cazzo del Teatro. Vuole il fumo ed è con questo pensiero che entra dentro il parco del Nuvolari a Cuneo. Ci prendiamo una birra e ascoltiamo due o tre pezzi dei Ruggine, che sono abbastanza in gamba... Peccato ci sia poca gente interessata..
... Mentre girovaghiamo qua e là con birre doppio malto alla mano il mio compagno becca il "pusher" (una specie di Alborosie da circo venuto male) e vanno ad imboscarsi non so dove. Intanto sul palco c'è movimento. Mi piazzo un po' defilato perché dalle transenne è già impossibile prender posto. Il pubblico è composto dalle solite "facce da concerto" (sempre interessanti comunque), a parte un metallaro con la maglia dei Dream Theater (che misteriosamente dimostrerà di conoscere ogni parola dei testi a memoria (!))...
Ammetto di aver ascoltato poco il disco... Di conseguenza non mi ricordo tutti i pezzi suonati...
Favero sale sul palco e con il suo basso tesse una trama sonora che scatena le prime ovazioni. Le luci si accendono. Gli altri musicisti si mettono ai posti e parte la prima canzone... L'inizio non è granchè, l'atmosfera deve ancora crearsi, ci vuole "Vita mia" per trasformare i quattro nel Teatro degli Orrori... Finalmente sento quel che mi aspettavo e volevo sentire: Capovilla ha un tasso alcolico in corpo non basso, caracolla urlando come un dannato e quando nessuno se lo aspetta butta il capo in mezzo al pubblico. Favero è un bassista della madonna. Gionata Mirai macina riff a non finire. Valente dietro quella batteria striminzita fa (e fa fare) il bello ed il cattivo tempo alla sezione ritmica...
Vengo scosso dal pogo non appena mi lancio nel cuore della folla... Esplodo con "Il Turbamento della Gelosia" e "Compagna Teresa", mi riconcilio durante "La Canzone di Tom", in cui Capovilla mette a nudo la sua anima più sentimentale... I pezzi si susseguono senza pause... Il ritmo è più che frenetico. Ad un certo punto ritrovo il mio amico in mezzo al pogo che mezzo fuso mi biascica con fiato profumato d'incenso: << Madddò, paccano eh quess-i! >>... Prima dei bis è il momento dell'interazione con il pubblico ed è qui che mi accorgo che tra esso e il gruppo esiste come una specie di passione amorosa animale, nello stage diving Capovilla deve autostrapparsi dalle braccia che lo sorreggono per tornare sul palco... Nessuno vuole che se ne vada... Si conclude con "Lezioni di Musica" e un pezzo nuovo... Altro tuffo dal palco e coda noise finale. Favero e Mirai abbandonano il palco e rimane solo Valente che ci fa continuare le scapocciate con un assolo di batteria eccellente...
Ora il fumo comprato dal mio amico ci sta tutto... Solo adesso però...
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