"I wish i could eat"...

Dopo solo un primo breve assaggio di quello che secondo me è un vero capolavoro già senti le prime parole di "Obstacle 1" che ti risuonano in testa. Senti che ormai ha preso possesso di te e ti trascina dolcemente verso le atmosfere fine settanta/inizio ottanta che diedero poi vita alla new wave...
Il paragone obbligato con il "poeta romantico Ian Curtis" sta forse un po' stretto a Paul Banks e soci, che accosterei azzardatamente anche ai primi Cure e perché no, anche agli Smiths.
Pensandoci è davvero rischioso paragonare i testi di Banks a quelli dei Joy Division, molto più crudi e comunque più intensi, rivelatori di quello che poi sarebbe accaduto al leader del gruppo mancuniano.
I fattori comuni che hanno fatto accostare dalla pigra critica gli Interpol ai Joy Division sono sicuramente la voce di Banks, estremamente distaccata e coinvolgente, e i favolosi intrecci di chitarre che mai annoiano.
Gli episodi migliori sono sicuramente la già citata "Obstacle 1", il singolo "P.D.A.", "Obstacle 2" e "Roland" dal testo davvero strange...
Con i tempi che corrono, lo reputo miglior album del 2002, poi se non vi piace c'è sempre il "Greatest Hits" dei Blue pronto ad essere acquistato.

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