Il ragazzo, lo si sarà intuito, è sufficientemente squagliato: è per questo che mi piace.

In questo fulminante esordio, espulso da Trovarobato a fine 2010, Iacopo Incani, 27 anni e unico depositario della bizzarra sigla in questione, dimostra personalità, intelligente eclettismo e tangibile qualità musico-scrittoria, in estrema sintesi, se ne fot*e (ops!) di come dovrebbe suonare un disco per cercare di raggiungere un minimo di commerciale riscontro, perlomeno all’interno del sempre più musico-imbalsamato patrio confine.

Eccezionalmente sbilenche, stridule, multiformi e cacofoniche le 12 tracce, costruite con l'ausilio di un campionatore, una loop machine e una scheletrica chitarra acustica, altro non sono che un feroce, allucinato e disincantato viatico all’interno della nostra avulsa quotidianità.

Il disco incuriosisce-diverte-e-cresce ascolto dopo ascolto, in una maniera nella quale stiamo perdendo l’abitudine sempre più ottenebrati dalla mass obliteration che ci attanaglia.

Una malsana boccata d’aria fetida: neanche all’Upim.

Elenco tracce samples e video

01   Summer on a spiaggia affollata (04:32)

02   Il boogie dei piedi (02:24)

03   Il corpo del reato (05:58)

04   Grandi magazzini Pianura (04:48)

05   Torino pausa pranzo (03:59)

06   Rifacciamoci la bocca coi cibi buoni di Gusto (01:46)

07   I superstiti (01:57)

08   Il sesto stato (02:35)

09   Il famoso goal di mano (03:01)

10   Il ciccione (02:37)

11   La macarena su Roma (09:25)

12   Giugno (03:03)

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Altre recensioni

Di  joe strummer

 Questa è una pietra tombale sull’Italia, sulla società e sulla cultura del Paese dal Dopoguerra a oggi.

 Allora hai deciso? Sei proprio convinto di fare qualcosa di originale? Ma sai che ti dico? Sei proprio un cretino.