Ciao a tt!

Dopo qualche mese d inattività in cui ho vissuto esperienze ke mi hanno davvero arricchita spiritualmente, oggi torno x recensire un disco ke mi ha accompagnata nel corso d questi mesi d esperienze spirituali e ke ho analizzato a fondo: ''Talkabout'' d Irene Nonis.

Questo disco ha indubbiamente un sapore internazionale dato dalle produzioni curate in stile R&B e dai testi in inglese scritti proprio dalla cantautrice cagliaritana ke appaiono ricercati e mai banali.

La canzone d apertura è ''Soul of Mine'', brano energico e super cunty, mi da le vibes d una ragazza ke studia moda a Londra e ke si diverte a passare le ore negli store d Juicy Couture.

È una canzone molto rilassante ma allo stesso tempo glamour e ritmato con un semplice ma efficace riff d chitarra ricorrente in tutto il brano.

Segue il singolo d lancio ''Recogn-Eyez'', ke ha dato alla Nonis una certa popolarità venendo scelto x la campagna pubblicitaria d Dolce&Gabbana.

Questo singolo è super cunty e orecchiabile, davvero originale e ben fatto, nn ha nulla da invidiare ad altri singoli molto + celebri d artiste statunitensi!

Subito dopo sentiamo le dolci note del secondo singolo estratto dall'album: ''Talk 'n' Touch''.

La traccia è caratterizzata da una musica calma ke nn sfocia in un ritmo incalzante come accade nei due brani precedenti, possiamo dunque definire ''Talk 'n' Touch'' come una canzone dalle atmosfere soft, davvero sfiziosa e simpatica!

Arriviamo così a ''No One Can Replace Me'', pezzo prodotto da Brian West e Gerald Eaton, duo ke in passato aveva prodotto artisti del calibro d Nelly Furtado.

Ho amato fin da subito questa canzone, è una tra le mie preferite del CD! Ha un'atmosfera quasi dark ma al contempo sensuale, è perfetta da dedicare a quel boy ke nn t caga d striscio mentre tu soffri x lui così da fargli capire ke come te nn ne troverà mai, nn a caso il titolo è ''No One Can Replace Me''.

Il brano successivo è ''Calendar'', singolo promozionale con cui Irene Nonis ha calcato il palco del Festivalbar.

Come sonorità ricorda molto ''Murder on the Dancefloor'' d Sophie Ellis-Bextor, ha un groove pazzesco!!

Le groovy vibes sono smorzate dalla traccia seguente, ke io definirei un pezzo da cabaret.

Sto parlando d ''Drinkin''', molto jazz e divertente.

Terminata questa canzone, troviamo ''Well...'', una breve interlude in cui l'artista rappa ringraziamenti vari.

La malinconia trova spazio in ''Ajar'', pezzo caratterizzato da una produzione davvero interessante ke conferma il filone patinato e glam ricorrente in tutto il disco.

Traccia numero 9: ''Ain't It That Something''.

Qui possiamo riprendere il discorso ke avevamo fatto x ''Talk 'n Touch'' ma ad un livello successivo, in ''Aint It That Something'' nn trovano spazio ritmi catchy, ma ciò nn impedisce a questo brano d essere notevole e ricercato.

Stile ''ghetto'' ke tanto andava negli US all'inizio dei 2000 quello ke troviamo in ''U.Got'', arricchito da fiati nascosti e da qualche traccia d talkbox presente nel ritornello.

Facciamo un'inversione d marcia e torniamo delle vibes malinconiche, soft e nostalgiche con ''How Do You Do Today''.

Uno dei punti + alti d questo disco, nn abbiamo produzioni incredibili o effetti speciali ma un testo ed una melodia ke rendono questa canzone una vera coccola.

Si esplora un mondo un po' + rock con ''Same Old Street'', brano molto autunnale molto interessante e riuscito.

Passiamo a ''Surfer Ballad'', qui c tocca riprendere ancora una volta il discorso fatto x ''Talk 'n' Touch'' e ''Ain't It That Something'', le parole, o meglio, gli aggettivi chiave sono quindi soft, calmo, ricercato, rilassante.

Chiude un remix molto 70s d ''Talk 'n' Touch'', cunty e bratty al punto giusto.

In conclusione, "Talkabout" è un album notevole, ke sa far divertire ma anche riflettere con una produzione top ed un'atmosfera così glamour!

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