"La sera del 21 settembre 1945 io morii".
Ed è con queste parole che il film ha inizio nella città di Kobe, nell'atrio di una stazione ferroviaria, accasciato in un angolo e tra l'indifferenza dei passanti, un ragazzo muore di fame. Un uomo, constata il decesso, e getta in un prato l'ultimo oggetto che apparteneva al ragazzo, una scatola di caramelle (della sorella) arrugginita. La scatola viene circondata da una luce, alcune lucciole iniziano a girarle intorno e appare il fantasma di una bambina, che dopo pochi istanti è affiancata dal fantasma del ragazzo. Sono i due protagonisti di questa storia Seita e Satsuko, fratello e sorella, i due salgono su un treno, mentre le lucciole danzano intorno a loro. Lo sfondo della pellicola dirige verso un rosso spento appositamente per sottolineare una dimensione alternativa, mentre il treno avanza, dal finestrino si vedono i bombardamenti di cui Kobe è stata protagonista durante la visione del film e da cui la storia ha inizio.
Il raid aereo è raccontato da Takahata con un approccio estremamente realista, a dimostarzione di quanto il regista abbia bene impresso nella memoria il ricordo di quei momenti. I due bambini si guardano intorno increduli, nel silenzio, mentre il fuoco inizia a espandersi. Seita raggiunge la spiaggia e ci rivela Kobe completamente in fiamme. Particolare è la scena tra i morti e le fiamme, un uomo si aggira probabilmente senza meta, urlando :"Lunga vita al nostro imperatore!" nonostante le urla e i morti da fare sottofondo.
Il momento in cui Seita scopre la madre morta il dolore, la carne bruciata, il sangue e la sofferenza si capisce fin da subito che "Una tomba per le luccioole" non è un film per bambini.
Praticamente costretti dalla zia, i due bambini scelgono di andare a vivere da soli, dentro una piccola grotta che viene usata sia come "casa" sia come rifugio per gli attacchi aerei. La scena in cui i due bambini catturano e liberano tante lucciole sembra quasi un sogno che si distacca per qualche momento, dalla cruda realtà.
Il giorno dopo la sorellina scava una tomba per le lucciole morte, nella quale Seita rivede la fossa comune dove è stata gettata la madre, le lacrime iniziano a scendere. La fame alla fine costringe Seita a rubare del cibo, fino a quando non viene colto in flagrante, picchiato e portato in una stazione di polizia. Rilasciato si riunisca a Setsuko disperato per non riuscire a badare alla sorellina sempre più malata. Seita fa di tutto per la sorellina rubando anche nelle case della persone fuggite ma, tutti i suoi sforzi non possono evitare l'atroce destino che attende sua sorella e successivamente anche lui stesso.
Setsuko si addormenta per sempre e Seita rimane accanto a lei, abbracciato ad un corpo senza vita. Seita brucia il cadavere della piccola e quando viene sera migliaia di lucciole si alzano verso il cielo, in un certo senso a tributare l'ennesima vittima.
Alla notizia che la flotta imperiale è stata distrutta e che il giappone ha perso la guerra, Seita capisce subito che anche suo papà è morto e che in questo momento è solo al mondo.
Nella scena finale i fantasmi di Seita e Setsuko si ricongiungono osservando la Kobe del presente mentre osservano il boom economico.
Purtroppo questo film non ha riscosso successo, anche perchè nello stesso anno usciva (sempre dello Studio Ghibli) uno dei lavori più famosi del collega Hayao Miyazaki "Il mio vicino Totoro" oscurato da quest'ultimo. "Una tomba per le lucciole" è un vero e proprio capolavoro.
Guardatelo, e non fatelo più.
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