Ci sta che, all'età di 15 anni come fu nel mio caso, ci fosse un attore prediletto o un'attrice prediletta. Da parte mia, il nome di Robert Redford era una garanzia per recarsi al cinema per vedere una qualsiasi pellicola che lo annoverasse fra gli interpreti. Poi , come ovvio, gli anni passano e i gusti in ambito cinematografico possono ampliarsi, pur senza dimenticare gli idoli giovanili.
La notizia recente della dipartita di Redford è giunta all'improvviso e mi sto rivedendo tutti o quasi tutti i film in cui ha recitato. Ho recuperato anche "Pericolosamente insieme", che all'epoca mi era sfuggito e, in tutta sincerità, mi è parso non uno dei suoi migliori (certo non così deludente come "Proposta indecente", pellicola dal titolo almeno onesto) e vado ad esporre i punti salienti della trama (intricata) e cosa non mi ha convinto.
Il regista Ivan Reitman (lo stesso del più convincente "Ghostbusters" ) segue le peripezie del procuratore distrettuale Tom Logan (Robert Redford appunto) che insieme all'avvocatessa Laura Kelly (Debra Winger abbastanza brava nel ruolo) deve difendere una certa Chelsea Deardon (interpretata da una poco brillante Darryl Hannah). Costei è accusata, a torto, del delitto di un gallerista intrallazzatore che è coinvolto nello smercio di opere d'arte di un pittore (padre di Chelsea Deardon) date per disperse in un incendio avvenuto 18 anni prima e in cui perse la vita.
Non sto a spoilerare il resto della trama, che scorre concitatamente fino al lieto fine di prammatica (si sa che solo nella finzione cinematografica i buoni prevalgono sui cattivi..). Noto che Reitman mette troppa carne al fuoco, mischiando vari generi come thriller, commedia sentimentale, azione, dramma e colpi di scena in aula di tribunale. Ma l'impressione generale è che si limiti ad accennare vari spunti senza molta convinzione. Se risultano azzeccati i battibecchi brillanti fra Redford e Winger ( richiamando certo cinema classico americano in cui svettavano nomi come Spencer Tracy, Katherine Hepburn , Cary Grant), il resto è proprio traballante. Già dicevo di Darryl Hannah nel ruolo della bionda affascinante Deardon (certo bella, ma non proprio al top della recitazione), ma duole vedere l'ingrigito Terence Stamp (nei panni del rigido gallerista poi ucciso) che recita in modo così apatico da sembrare un baccalà appena scongelato. Ancora peggio certi passaggi della vicenda, come l'incendio doloso nella galleria d'arte del gallerista di cui sopra, che vede uscirne indenni in modo enigmatico i tre protagonisti Logan, Kelly e Deardon.
Complessivamente, a salvare la baracca è almeno il rimpianto Redford, che anche in questo frangente ha buona stoffa nel recitare. Resta il fatto che i suoi film imperdibili da attore sono ben altri e ben noti. E non va dimenticato che si è anche distinto come regista (un titolo per tutti è "Gente comune"), oltre ad aver creato il Sundance film festival, fucina di giovani talenti come Jarmusch (solo per citarne uno fra i vari). Insomma, Robert ci ha lasciato un bel patrimonio cinematografico.
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