Pagina contenente una recensione dedicata a un disco contenente una canzone dedicata ai miei pensieri, a com'ero ieri ma anche alla faccia che ho stasera e che non è la stessa che avevo ieri sera o al limite avanti ieri sera, e anche per me, che di nuovo cambio casa perché tanto c'è la crisi che mi aspetta fuori dal portone, o almeno così cantava dalla radio la voce di un amico mio, e io lo capisco anche, lui, ma qua chi cambia qualcosa sono io, mica lui.
Cambio casa (ma cambio anche luna e quartiere, insieme alla casa, già che ci sono), la vendo e la cambio per un motore, la soluzione è la migliore, un motore che certo mi farà comodo quando ci vedrete alla frontiera con la macchina bloccata, come la mia fantasia danneggiata e da troppo tempo parcheggiata, mentre il rock ce l'avrà fatta, la musica sarà passata, non una musica qualunque ma una musica che è speranza, che è pazienza, che è un'eterna partenza e viaggia bene ad onde medie e a modulazione di frequenza, non come quel treno che è passato alla stazione con un carico di frutti, per chi l'ha visto e per chi non c'era; io l'ho visto perché c'ero, e rivedo passare quel treno, come adesso vedo passare un corvo assieme a un cane d'argento, mentre sto seduto qua sulla spiaggia, ripenso all'alluvione di Genova del '70 e sorseggio limonata e zanzare, non zanzare qualunque ma GIOVANI zanzare, un po' come quelle che vi sembreremo noi quando ci vedrete danzare come brutte ballerine, mentre noi ballerine non siamo ma al massimo suonatori un po' sballati e balordi, o al limite dimenticati playboy finiti, ma meglio non parlare d'amore anche perché mamma (lei si, che dice bene) ha sempre sostenuto che alterarsi per amore non conviene, e no e e no, e poi tanto lo so, che di tanto amore morirò, tanto più che c'è chi mi odia per gli amori da un'ora e chi mi cerca ancora - e poi, a dirla tutta, ci sarebbe anche chi ti chiama una volta sola e poi non ti cerca più, ma questo è un altro discorso e soprattutto un'altra canzone, che poi sarebbe la stessa dedicata ai miei pensieri, a com'ero ieri ma anche alla faccia che ho stasera e che non è la stessa che avevo ieri sera o al limite avanti ieri sera, e anche per me, che oramai la casa l'ho cambiata e giù alla stazione di servizio manco già da un po', con la crisi che c'è e la benzina che sale.
Ma questo schifo di recensione (?) non può mica finire qui, manca giusto un'emozione e allora io questa recensione (!) la voglio dedicare a un amico mio che non c'è più e che non è lo stesso la cui voce cantava dalla radio, che come me amava tanto questo disco a cui anche se neanche lontanamente è il migiore di Ivano sono parecchio legato.
E se capite quando il gioco finisce, come adesso è finito, mi raccomando, non buttatevi giù.
Elenco tracce testi e samples
01 La mia banda suona il rock (03:52)
La mia banda suona il rock
e tutto il resto all'occorrenza
sappiamo bene che da noi
fare tutto un'esigenza
è un rock bambino
soltanto un po' latino
una musica che speranza,
una musica che pazienza
come un treno che passato
con un carico di frutti
eravamo alla stazione, si
ma dormivamo tutti
e la mia banda suona il rock
per chi l'ha visto e per chi non c'era
e per chi quel giorno lí
inseguiva una sua chimera.
Non svegliatevi oh, non ancora
non fermateci no, no
per favore no.
La mia banda suona il rock
e cambia faccia all'occorrenza
da quando il trasformismo
diventato un'esigenza
ci vedrete in crinoline,
come brutte ballerine
ci vedrete danzare
come giovani zanzare
ci vedrete alla frontiera
con la macchina bloccata
ma lui ce l'avr fatta,
la musica passata
un rock bambino
soltanto un po' latino
viaggia senza passaporto
e noi dietro col fiato corto
lui ti penetra nei muri
ti fa breccia nella porta
ma in fondo viene a dirti
che la tua anima non morta.
Non svegliatevi oh, non ancora
non fermateci no, no
per favore no.
(strumentale)
La mia banda suona il rock
ed un'eterna partenza
viaggia bene ad onde medie
e a modulazione di frequenza
é un rock bambino
soltanto un po' latino
una musica che speranza,
una musica che pazienza
come un treno che passato
con un carico di frutti
eravamo alla stazione, si
ma dormivamo tutti
e la mia banda suona il rock
per chi l'ha visto e per chi non c'era
e per chi quel giorno lí
inseguiva una sua chimera.
Non svegliatevi oh, non ancora
non fermateci no, no
per favore no.
(strumentale)
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