La ragazza con il casco turrito mi rimanda al robottone di “Automatic Lover” (Dee D. Jackson 1978), e ho paura! Inoltre è un concept, con un prima ("Metropolis Suite I The Chase", EP del 2008) e probabilmente un poi ("Suite IV" etc...), e ho prequel e sequel di paura!

Il plot narrativo spurgato sveltito e riassunto: l'Androide 57821 aka Cindy Mayweather ovvero Janelle ha il compito di liberare Metropolis dal Great Divide, oscura forza dedita a sopprimere la libertà e l'amore, su uno sfondo mutuato direttamente da Metropolis di Fritz Lang. Se i protagonisti della saga viaggiano nel tempo e nello spazio a piacere, il concept-musical-operetta mutua le seguenti influenze, così come la critica dotta ha riscontrato: James Brown, Diana Ross, David Bowie, Prince, Stevie Wonder, Grace Jones, Parliament/Funkadelic, Pink Floyd, Marvin Gay, Dusty Springfield, Outkast, Michael Jackson, Les Baxter, Sade, N.E.R.D., echi di Santana Smiths Talking Heads. Credo sarebbe difficile contraddire chi sostenesse di rinvenire tracce di Melissa degli Allmann Bros. piuttosto che la delicatezza di Vasthy Bunyan... E' la multiformità, il melting-pot sonoro a dettare la linea dell'operazione, che si snoda senza soluzione di continuità e presenta su 18 tracce (alcune di raccordo con l'orchestra presa a prestito da “the Wizard of Oz”) almeno 8 potenziali hit-singles (o più, vedete voi). “Faster” e “Locked Inside” van bene per fare quattro scatti, “57821” in loop dalla vigilia di Natale ai baci sotto il vischio con il binomio energetico “Cold War” e “Tightrope” a Capodanno. Ogni tanto ricorre il tema di "Goldfinger" e the "Crying Game/La Moglie del Soldato", (vedi “Sir Greenwood”), con “Wondaland” basta che si regga in piedi balla chiunque, a bordo pista il lounge “Neon Valley Street” con le due estese tracce finali “Say'll You Go” e “BaBopBye Ya” avvolge fascinosamente: come del maiale, qui non si butta via alcunchè.

Dico che tra “Gesumba Superstar” di Rice-Webber (1973) e “Hair” di Rado-Ragni-MacDermot (1979), “AnchAndroid” ci sta a meraviglia, e cito due tra i più famosi musical dei '70 avendo la Monae e chi per lei ben assortito metriche hip-hop con ruffiani assoli vintage e coralità messianiche tipiche di un'epoca convinta che cambiare era possibile. Perfettino quanto “Original Soundtrack” dei 10cc (1975), “ArchAndroid” vanta produttori e padrini di prima grandezza della consorteria hip-neosoul-r&b, della quale, essendo a me ignota, evito di citarne i nomi pedissequamente; segnalo il trascurabile contributo in “Make the Bus” degli Of Montreal quotata gay-dance-prog-band.

Come disco dell'anno se la gioca con “My Beautiful Dark Twisted Fantasy” di Kayne West, assai acclamato worldwide e premiato con 10 da Pitchfork, come già segnalato dal Dott. Fottermeier sul nostro amato corrierino. E il rock? A parte la sezione over 50 con Weller e Cave in bella vista, l'incantato e incantevole “Écailles de Lune” degli Alcest e l'assai potente “The Guessing Game” dei Cathedral, mi sa che è su una frequenza sconosciuta di un'altra radio.

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