Ok, stavolta parlo di un fumetto.

Gli anni dolci racconta la storia d'amore tra un vecchio professore e una sua antica allieva.

I due, divisi da trent'anni di età, si rivedono del tutto casualmente vent'anni dopo la fine della scuola.

All'apparenza piuttosto ordinari, lui con la sua eterna borsa da professore, lei sempre in disparte, sono in realtà esseri speciali, anime solitarie sottilmente inadeguate al mondo.

Lui, dietro la maschera dell'uomo anziano, cela un malinconico romanticismo, lei è un'eterna ragazza con la testa sempre un po' altrove.

Il loro rapporto all'inizio si situa nel mezzo di una delicata distanza fatta di rispetto e inaspettate somiglianze.

Via via una sensazione sospesa pervade il racconto con istanti di rivelazione improvvisa che hanno il sapore di certi haiku.

Un onirismo lieve e quasi cristallino tesse l'intrecciarsi dei fili del destino e carica di bisogno e di senso d'attesa la ricerca dell'altro, fino a che con sensualità dolcissima oltre alle anime si legano i corpi.

Un accenno al disegno, alla luminosità discreta, al tratto chiaro e pulito capace di mostrare tutto in filigrana accarezzando piano la nostra sensibilità.

E alla fine ci si sente come in quella poesia dove un flauto lontano sfiora il cuore del viaggiatore. Che è questo che fa la delicatezza, ti sfiora...

E il suo tocco leggero arriva nel profondo

Trallallà...

Carico i commenti... con calma