Quando comprai questo cd ero ancora un po' piccoletto (12 anni) e di musica ne capivo ben poco. Affascinato da questo artista (nominato da qualche amico) decisi di comprare un suo cd a scatola chiusa. Pescai il cd omonimo uscito nel 1995. Copertina rossa con ritratto il maestro Joe.
Penso che tutti sappiate qualche piccola notizia di questo chitarrista, che ha dato un'impronta sicuramente decisiva alla sei corde. Maestro di Steve Vai, Kirk Hammett (Metallica), Larry LaLonde (Primus) e molti altri, Joe Satriani è uno di quei chitarristi di cui se si ascolta qualcosa, successivamente si riconosce immediatamente il suo "tocco.
Artista poliedrico, mai banale, spazia dal rock (anche duro, vedi "The Extremist" e la partecipazione ad un tour dei Deep Purple, rimasti all'epoca -1994 se non erro- orfani di Ritchie Blackmore) al blues e alla fusion con una bravura davvero eccezionale. D'altronde stiamo parlando di uno dei chitarristi più bravi al mondo (e questa non è una mia considerazione, bensì un fatto).
L'album esce a due anni di distanza dal doppio "Time Machine" che propone pezzi registrati in studio nel primo cd e live nel secondo. In quest'avventura Joe, per l'accompagnamento ritmico, si porta dietro dei "treni" quali l'ottimo Jeff Campitelli alla batteria (che ha lavorato e continuerà a lavorare con Satriani, vedi anche i vari G3), Nathan East al basso, Eric Valentie al piano, i fratelli Bissonette, Matt (ex David Lee Roth Band) e Greg rispettivamente al basso ed alle percussioni e Andy Fairweather Low alla chitarra ritmica. Da segnalare che in alcune tracce Joe suona anche il basso e l'armonica (questo a confermare le sue grandi capacità).
Il disco è registrato davvero bene mentre la batteria ha un suono fluido e anche il basso riesce a ritagliarsi il suo spazio in alcune parti e a fare da colonna portante del brano. Ebbene, avendo ascoltato altri dischi di Satriani, questo mi sembra uno dei più sperimentali. Sicuramente non surclasserà capolavori come "Surfing with the alien" o "Flying in a blue dream" ma è un album da tenere in grande considerazione nella carriera del chitarrista.
Vi sono perle come "Cool #9" (riproposta anche al G3 con Vai & Johnson), "If" (forse una delle migliori canzoni della carriera di Satriani) e la fantastica ballata "Home". Ma il cd, oltre a fornire una buona ora di grande musica all'ascoltatore, riesce anche ad "intrattenerlo". Essendo un cd interamente strumentale (eccetto una canzone, "Look My Way", una canzone country, in cui Satriani oltre a suonare la chitarra, canta) l'ascoltatore può essere "tentato" dalla noia. Invece Satriani alterna pezzi veloci e coinvolgenti (vedi "Cool #9","If","Luminous Flesh Giants") a pezzi lenti e a volte struggenti (la già citata "Home" e "Moroccan Sunset" dal ritmo arabesco) per poi passare ad un ottimo blues ("Slow Down Blues, Pt.1&2") ed a un progressive strumentale stile Purple ("Down,Down,Down") o a pezzi più in stile Satriani ("(You're)My World").
Forse questo album si può considerare un episodio un pò anomalo nella carriera di Satriani dato che mai si era allontanato così dalle sonorità rock ed "effettate" dei primi lavori. Questo infatti è sicuramente un album di matrice blues, in cui però la sperimentazione ha largo spazio, come è lecito che sia aspettarsi da un artista del suo calibro.
- Cool #9 - 6:00
- If - 4:49
- Down, Down, Down - 6:13
- Luminous Flesh Giants - 5:56
- S.M.F. - 6:42
- Look My Way - 4:01
- Home - 3:26
- Moroccan Sunset - 4:21
- Killer Bee Bop - 3:49
- Slow Down Blues - 7:23
- (You're) My World - 3:56
- Sittin' 'Round - 3:38
Elenco tracce testi samples e video
Carico i commenti... con calma