Che cosa è in grado di realizzare un uomo con la propria mente e le proprie mani? Molto, ma se si è J Fahey, si possono creare dei capolavori. Fahey (n 1939, USA) è uno scrupoloso ricercatore di musica acustica. Attraverso tutta la sua carriera ha ottenuto uno scarso successo commerciale ma notevoli soddisfazioni artistiche. Nel 1986 contrae la sindrome di Epstein-Barr ma continuerà ad esibirsi in pubblico. Riuscirà a sconfiggere questa malattia cinque anni dopo. Parte degli anni '90 li passerà in povertà, trascorrendo la sua vita in "malfamati" alberghi. Questo CD (Varrick 019 ADD) è composto da 12 brani per un totale di 52 minuti.

Il disco, completamente strumentale, si discosta parzialmente dalle sue precedenti produzioni, anche se in una precedente opera si era fatto accompagnare dal chitarrista Terry Robb. Infatti, in questo album in ben sette brani è affiancato proprio da questo chitarrista che si è anche occupato della produzione dell'opera. Inoltre, fatto ancora più curioso, nel breve pezzo "Theme and Variations" compaiono Guy Maxell (percussion and Yamaha rx15) e Scott White (bass). Fahey è tra i pochi musicisti in grado di far "evocare" suoni magici dal proprio strumento. La partenza di sola chitarra acustica in "Melody McOcean" è a tratti profonda e commovente e a tratti più spedita e allegra. Nel fenomenale "Layla" (Eric Clapton & J Gordon) è presente anche lo strumentista Robb. Questo brano ha suscitato in me, già dal primo ascolto, un amore musicale immediato. Personalmente non smetterei mai di ascoltarlo. La capacità di elaborazione mentale-chitarristica di John è immensa. La quantità e qualità di musica che è in grado di "estrapolare" dal suo strumento è praticamente irraggiungibile. Memorabili anche "Lullaby and Finale From the Firebird" (I Stravinsky) e "Samba de Orfeo" (L Bonfa), calda e sensuale, dotata di un ritmo irresistibile. Indispensabile non citare anche "May This Be Love/Casey Jones" (Jimi Hendrix/Walter "Furry" Lewis). In questo pezzo Robb suona anche la bottleneck guitar. "Intro to Ocean Waves/Ocean Waves" e "Juroscho Ascopi" sono due complesse trame chitarristiche, quasi delle "raga occidentali" che sono in grado di suscitare nell'ascoltatore svariate emozioni.

Il disco sicuramente richiede più ascolti per poter essere apprezzato pienamente. La qualità di registrazione è eccellente. "The sessions which produced this album took place in Cascade Studios, Portland Oregon, during November and December, 1984, and February, 1985. This studio was at one time a small church with a tiny pulpit and choir area at the north end. Here, Mr Fahey and Mr Robb sat, facing the three omni-directional Telefunken 201 microphones which were especially modified by Eric Von Helmholz. These microphones were hung so as to preserve the proper intimate atmosphere. Once the controls were adjusted to the delicate sound of the guitar(s), the microphones were never moved; optimum recording levels were set at the beginning of each session and never changed. These guitarists, Fahey and Robb, were the persons solely responsible for the musical flow of each performance. There is no limiting or compression on this recording. The tapes at the sessions (Scotch 16005) were never electronically altered. This record, played on the proper equipment, is an exact reproduction of the original performance". Ho deciso di inserire questa nota all'interno del booklet inerente la registrazione del disco perchè mi sembrava un particolare importante perciò, perdonatemi se la recensione è risultata troppo prolissa. La copertina vagamente astratto-figurativa è discreta, con tonalità che spaziano dal turchese e azzurro reale, dal viola fino al verde permanente chiaro.

Dedico questa recensione a Fahey, scomparso il 22 febbraio 2001. Ovviamente, come quasi sempre, John sarà inserito solamente nel 2003 dalla rivista RS nella classifica dei cento migliori chitarristi di sempre. Comunque, alla fine di tutto, quello che conta è solamente la musica.

Carico i commenti... con calma