Il solo ripensarci mi fa venire il voltastomaco. Era fastidioso, perforante, semplicemente folle. Ma non riuscivo a fermarmi.

Andavo avanti: ero affascinato da come quell'insieme di suoni, di grida, di rumori indistinti mi volesse prepotentemente entrare dentro. Perché in fondo è proprio questo John Zorn: una musica che può essere rappresentata solo da uno squarcio, un taglio netto della pelle, e magari del sangue. Ti apre e ti invade con una violenza inaudita, che neanche il peggiore dei film potrebbe mettere in scena.

Probabilmente una persona "normale" si sarebbe fermata dopo un solo minuto, gridando di terrore, scandalizzata. Chi invece va avanti è perché sa che, dietro quella follia, c'è un uomo perfettamente cosciente delle sue azioni. Zorn sa esattamente cosa suscita il suo ultimo disco, e sarà entusiasta nel sapere che poca gente lo ascolterà. E' esattamente ciò che desidera.

"Six Litanies For Heliogabalus" è netto. 6 tracce, o meglio 6 litanie, che essendo tali non hanno titolo, sono litanie e basta: delle invocazioni, magari ripetitive, ad un preciso destinatario. Mike Patton vi dirà il resto.

Questo disco è arte moderna: indefinita, poco comprensibile, ma geniale.

Non volete ascoltarlo? Forse fate bene, è davvero troppo forte per voi.

Elenco e tracce

01   Litany I (07:53)

02   Litany II (07:06)

03   Litany III (10:36)

04   Litany IV (08:13)

05   Litany V (04:30)

06   Litany VI (06:16)

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Altre recensioni

Di  hugoniot

 Potrebbe essere una domanda esistenziale ma voglio sbilanciarmi e dare una risposta: credo nessuno possa capirlo.

 Un album di paure, di sogni, di pura violenza malata, di riflessione e quiete.. Solito Zorn (in genialità intendo).. solito capolavoro.


Di  RobyMichieletto

 Si tratta di una tra le opere migliori - in assoluto - partorite dal genio newyorchese.

 Si chiude una delle trilogie più affascinanti, intense e ricche di contenuti (non solo sonori) che sia mai stata messa al mondo!