Una volta sentii parlare un tizio alla televisione, sosteneva di essere stato rapito dagli alieni, di aver visto la Madonna apparirgli chissà in quale meta da pellegrinaggio e di avere una scatola che emana luce spaziale consegnatagli dai marziani stessi (o alieni se meglio rende l'idea, quelli con la testona enorme verde e gli occhi neri che sembrano cozze luccicanti... ci siamo capiti)..

Questa scatola sembrerebbe possa cambiare il mondo, cambiare la tecnologia, cambiare i territori su cui portar escrementi e inquinamento (dimenticavo la guerra)... ma per la grande etica e morale che ha il suo padrone (il tizio in questione) non può mostrarla a nessuno.

Questo tizio, di cui ignoro in maniera completamente indifferente il nome, ha fondato una sorta di associazione tra credenze marziano/bibliche in qualche parte del mondo centro/sud americano (non ne sono molto sicuro ma non è importante) a scopo di beneficenza, allo scopo di commuovere, allo scopo di incuriosirti, allo scopo di aiutare.

Ed è qui che nasce l'analogia con John Zorn, un personaggio dalla musica nel sangue, dalla mente geniale, da uno stile unico,ecc ecc..

Chi riesce a capire John Zorn??

Potrebbe essere una domanda esistenziale ma voglio sbilanciarmi e dare una risposta: credo nessuno possa capirlo, sarei grato se qualcuno potesse contraddirmi. Pochi lo capiscono ma molti credono in Zorn, nelle sue emozioni fatte in musica, nei suoi deliri stilistici, nelle melodie jazzieane che sconfinano nel rock tra i più confusi e folli, nelle melodie più psicotiche, nei suoni a noi più nuovi e estranei.

Ho letto in maniera molto attenta un'altra rece su questo album, molto bella devo dire, che parlava di questo lavoro come "il lato oscuro" del buon John, in questo sono d'accordo anche se una parola mi lascia dubbioso... "lato". Se Zorn possa essere un solido regolare sicuramente non avrebbe lati, sarebbe una sfera divisa in tanti spicchi uguali ognuno contenente chissà quale magia... Si tratti di jazz, free jazz o qualsiasi cosa possiate pensare, fatto sta che premendo play saremmo investiti da deliri, sospiri, risate, gemiti e tanta ottima Musica zorniana (per gli amanti della catalogazione questo potrebbe essere un nuovo genere per fare mucchio con gli altri).

Un album folle che può ricordare la genialità del Lynch di "Twin Peaks" nelle scene migliori (adoro Twin Peaks), il blues marcio (se non erro dovrebbe essere una citazione/commento del nostro Festwca) degli Old Time Relijun in Witchcraft Rebellion (e faccio la pubblicità alla mia recensione.. ehehe). Un album di paure, di sogni, di pura violenza malata, di riflessione e quiete.. Solito Zorn (in genialità intendo).. solito capolavoro.

Dimenticatevi Masada (tutti e 10 i volumi in sala di registrazione), "Naked City", "The Gift" o chissà che cosa, John Zorn è in preda alla più incontrollabile ispirazione e inspirazione..

Da avere...

Ho controllato... Festwca citò: "blues spastico e impazzito" in riferimento a " Witchcraft Rebellion ".

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