Registrato completamente dal vivo il 13 gennaio 1968 davanti ad un pubblico di circa 2000 carcerati della Folsom State Prison (Represa, California), questo disco segna sicuramente il più alto apice qualitativo del "Man In Black" e naturalmente della band che lo accompagnava (formata da Marshall Grant al basso, W.S. Holland alla batteria, Carl e Luther Perkins alle chitarre elettriche) in una carriera lunga ben 48 anni durante i quali Johnny Cash ha pubblicato più di 100 album, attraversando momenti difficili e di travolgente successo, peccato e redenzione, buio totale (quando tutti sembravano essersi dimenticati di lui) e accecante luminosità (la "rinascita" del 1994 con la serie di dischi "American Recordings" articolata in 4 imperdibili episodi prodotti da Rick Rubin).
Si inizia nel migliore dei modi, "Hello, I'm Johnny Cash" e si parte con "Folsom Prison Blues" primo grande classico, seguito da "Busted" e altri grandissimi pezzi, come "25 Minutes To Go", "Dark As the Dungeon", "I Got Stripes", "Jackson" (con sua moglie June Carter, star della "Carter Family" che lo accompagnava in tutti i suoi concerti), "Green, Green Grass Of Home" e altri, un disco semplicemente fondamentale per chi vuole avvicinarsi all'opera di un gigante della musica americana, dallo stile inconfondibile (la sua bellissima voce baritonale, gli abiti "di scena" rigorosamente scuri, un sound che si rifà principalmente al country ma che non esclude il blues, il gospel e il rock'n'roll classico) e un attitudine (leggete i suoi testi, oppure guardate il film sulla sua vita "I Walk The Line" per farvi un'idea) che ancora oggi può insegnare tanto a molte presunte "rock band"...
Se vi è piaciuto questo disco provate ad ascoltare anche "At San Quentin" registrato dal vivo nella prigione di San Quentin 2 giorni dopo il 37° compleanno di Johnny Cash (nato nel 1932) e pubblicato nell'estate del 1969. Recentemente sono stati ristampati e rimasterizzati entrambi i dischi in un bellissimo cofanetto, con l'aggiunta di numerosi inediti, e una vera chicca in "At Folsom Prison" si sente Cash pronunciare: "Stiamo registrando dal vivo quindi non possiamo dire parole come merda e diavolo" che furono al loro tempo censurate pesantemente dalla casa discografica. Buon Ascolto.
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