Quando lessi che quest'anno l'Italia Love Wave Festival si spostava dalla Toscana a Lecce, mi sarei aspettato di vedere ne più ne meno di gente come Sud Sound System, la Amoroso, e al massimo i Negramaro, scorrendo l'articolo compare il nome del gruppo indie rock Kaiser Chiefs, provenienti dal freddo mid-england a riscaldare il già bollente salento in una notte di luglio, non si poteva dire di no! Nella stessa serata il super ospite è però Paolo Nutini, questo è il mercato quindi accettiamolo per quello che è.

Dopo un paio di band interessanti come il duo di italianissimi Bud Spencer Blues Explosion e i gallesi Joy Formidable, alle 22 circa è il turno del quintetto di Leeds. L'atmosfera non è quella delle grandi occasioni, l'aria pesante, il pubblico (un migliaio !?) in parte, in gran parte, era li più che altro per il già citato astemio italo-scozzese, il sound sulla distanza risultava un pò sporco, ma poco ci importa.
Dopo una intro strumentale in cui Ricky Wilson si scalda saltando da un lato all'altro del palco munito di una delle sue compagne di vita, un Heineken, si parte con  un classico, "Everyday I Love You Less And Less", la band è più carica che mai, e sembra essere ben intenzionata ad un'esibizione di spessore nonostante non fossero considerati i superospiti della serata.
Da non trascurare inoltre che il giorno del live, cioè il 15 luglio, corrisponde alla data di uscita del loro quarto album, "The Future Is Medieval", va di per se che la scaletta è un alternarsi delle hit del passato e i pezzi inediti, e va di per se anche il fatto che difficilmente sarò in grado di dirvi quali sono i nomi dei nuovi brani, perchè non li si conosceva!

Grande divertimento quando durante "Never Miss A Beat" Wilson mentre inizia a fare il buffone con le telecamere, riesce a far saltare tutti, e grande curiosità all'esibizione dei nuovi brani tra cui l'ottimo singolo "Little Shocks". Si prosegue con l'altro classico da stadio, il tormentone "Ruby" che avrà fatto cantare anche poliziotti e steward, diverte e convince per la passione con cui il gruppo, Wilson in primis, si esibisce. Dopo un paio di nuovi pezzi (uno dei due forse "Can't Mind My Own Business") altro inno alla gioia con "I Predict a Riot", un classico dell'album di debutto "Employment". E' chiaro che Wilson canta per divertirsi e gli piace far divertire, cosi tra andature con grande spirito di animazione e frasi dette con tono alticcio quali ad esempio "D' you wantz Paolu Nutiniii ??? " il vocalist di Leeds decide di 'aprire' il pubblico per passarci in mezzo e arrivare a cantare vicino ai tecnici del suono sulle impalcature alle spalle del pubblico!
E per finire un paio di hit come "The Angry Mob" portata avanti come a loro uso per 7-8 minuti e l'immancabile "Oh My God" chiudono alla perfezione o quasi una grandissima performance che a parere personale, con il massimo rispetto per i vari Verdena e Lou Reed, risulta la vera gemma di questo festival. Wilson si inchina al pubblico e il tastierista Nick Baines ci scatta 5-6 foto ricordo, piccoli gesti di umiltà che fanno grande una band che si è esibita al massimo ad un pubblico non totalmente affine.

Simpatici, gagliardi, esibizionisti, boriosi, alla continua ricerca quasi ostentata del contatto col pubblico, poco freddi, poco inglesi, praticamente adatti alla splendida e calda serata che Lecce ha riservato a loro e soprattutto al pubblico!

Voto al live: 9

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