Metto su un disco, non uno a caso, no,no. Metto su quello che nel corso del tempo è diventato il nostro disco....

No bè ce ne sono altri, è vero, ma questo è quello che più mi riporta a te: dolce, diretto, talvolta occorre prestare particolare attenzione, ma alla fine le belle caratteristiche emergono; tenero, magari ironico, magari pungente, ma tenero. Tu eri così.

Ti scrivo perchè ne sento l'esigenza, perchè è una cosa che va oltre la mia comprensione; non perchè voglio farti vedere quanto a terra sono, nè perchè mi affido alla speranza. No, le mie parole sono vane, e tu non tornerai, lo so .Oh il disco è partito... eh, "we just don't care".....te la ricordi? Mi hai detto che sarebbe dovuto diventare un inno. Gli sguardi delle persone, quei loro sguardi che ci guardavano con superiorità, con quell'irrefrenabile voglia di catalogarci e di sbatterci nel cassetto "diversi" erano pesanti, e perchè no, insostenibili. tu però mi sorridevi, mi abbracciavi e mi dicevi "ascolta la canzone, e impara questa frase, we don't care. Non importa quali limiti il mondo ti imponga, tu li devi sorpassare". Parte "through the wire, e la voce di Chaka Khan mi mette i brivi ogni volta.

Manchi, durante uno dei giorni più importanti della mia vita. Mi sono laureato finalmente: anni e anni di sacrifici per arrivare a questo. la soddisfazione presente sui volti di mia madre e mio padre mi ripagano di tutti gli sforzi intrapresi; nonostante le pene patite a causa mia e le mille incomprensioni, alla fine pure loro mi guardano con aria felice. Eppure ricorderò per sempre quella notte in cui mio padre urlava e imprecava per la mia scelta di vita,e tu con animo calmo e genitile, hai fatto leva sul suo animo cristiano e gli hai ricordato che Gesù cammina tra noi. "Jesus walks", ritmi tribali, cori onirici...ho le lacrime agli occhi se penso al meraviglioso testo.

L' RnB ti è sempre piaciuto e questa "slow jamz" è sempre stato il tuo pezzo preferito (e anche il mio): io e te, sotto le coperte, quelle maledette coperte che ci proteggevano dalle urla di un mondo furioso, che sfogava tutta la sua ira con il suo gelido inverno; tu e io persi negli occhi dell'altro. Nessuna parola da dire, solo un silenzio che diceva tutto.

Ora parto, anzi fuggo da questo posto; sai è una di quelle occasioni che ti capitano una sola volta nella vita e visto che nulla mia trattiene, io la colgo. Non so cosa il futuro mi riservi, ma mi andrà bene. "all falls down", e in effetti, visto che tutto sta crollando, io fuggo, prima di venire sepolto dalle macerie dei miei ricordi.

Solo due parole per te, "two words", ma non te le dico: le tengo per me,perchè so che il vento non è mai stato bravo a trattenere le cose. Ciao Andrea, tuo Matteo.

Non ve la aspettavate eh? La trilogia del college-to be continued.....

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