Anch'io come scrive nella sua recensione del 2022 marcom63, non mi son documentato affatto prima di vedere questo film oggi, detto questo aggiungo che il film merita i soldi spesi al cinema anche solo per la colonna sonora firmata da Sir George Ivan “Van” Morrison, che per l'occasione scrive pure una nuova canzone Down to Joy, aggiunta altre otto sue divenute dei classici nel tempo.

Non sta a me giudicare se se lo meriti o meno ma è con questa pellicola che Sir Kenneth Charles Branagh dopo ben otto candidature nel corso degli anni si porterà a casa un premio Oscar come “Miglior sceneggiatura originale”.

Il film è la storia semi autobiografica del regista, nato e cresciuto per l'appunto a Belfast, racconta i fatti visti perlopiù con gli occhi di un bambino verso la fine degli anni '60 in Irlanda del Nord dove infuriò una vera è propria guerra civile tra i suoi cittadini per motivi politici e religiosi (tanto per cambiare...) e non entra proprio nel merito di tali conflitti se non marginalmente, diciamo che mostra soprattutto le difficoltà di una famiglia proletaria alle prese con i problemi di tutti i giorni che ben conosciamo, ovverosia quelli economici.

Per il 99,99% il film è in bianco e nero ma si apre a colori (una scelta registica di cui non so darmi una vera e propria spiegazione ma tant'è) con un pezzo musicale di Van The Man di cui non mi aspettavo la presenza ma molto gradito e non so in quante altre pellicole succeda la medesima cosa.

Che dire di più? Nulla se non che a me è risultato spesso noioso nonostante la sua breve durata ma fa capire qualcosa su come erano obbligati a vivere anche coloro che non parteggiavano per una parte o l'altra delle opposte fazioni e gnente...

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