Agosto 2011, inglesi in rivolta. E' morto Mark Duggan, diamine.

Inglesi in rivolta per le strade di Londra, inglesi incazzati per la sorte di un loro connazionale, ucciso dalla polizia di Tottenham.

La rabbia monta e si espande, è insostenibile, è incontenibile, la rabbia si sfoga per le strade e se la prende con gli edifici e il popolo blu.

Un giovane magazzino della Sony, zona North London, usato da alcuni distributori di musica detta indipendente, cade vittima della rabbia degli inglesi in rivolta.

Messo a ferro e fuoco, non riesce a salvare neanche uno dei tanti piccoli dischi che covava da tempo.

La storia del nostro disco è già ad un punto cruciale: anche lui assieme a tanti piccoli fratellini si lasciava beatamente cullare dal magazzino Sony, in attesa del giorno della sua nascita, prevista in settembre.

Per fortuna la rabbia degli inglesi non dura più di cinque giorni, così, dieci giorni dopo l'incendio, i distributori di musica detta indipentente possono annunciare trionfanti  " è tutto apposto stiamo bene, non ci hanno danneggiati", e il popolo blu può solennemente rendere pubblico l'arresto dei presunti colpevoli.

Ciliegina sulla torta: spuntano delle nuove copie del nostro disco, tanti altri fratellini nascosti chissà dove.

E così abbiamo anche un pò di mitologia dell'opera.

Sicuramente ne ha bisogno questo disco,  di un po' di mitologia, e anche questo gruppo, perché non vende un cazzo.

Non lo so per certo ma non credo che vendano un granché, d'altronde nessuno li conosce. Chi vuoi che conosca i Kill It Kid?

Vabbè. Cominciamo. 10 giorni 10 canzoni! Una canzone al giorno e questo è il risultato. Feet Fall Heavy. Ma procediamo con ordine.

Allora... abbiamo un batterista piuttosto incazzato che sicuramente è un tipo enorme e muscoloso, a sentirlo suonare così; abbiamo una chitarra a cui piace stridere e gemere, sdoppiarsi, andare in slide e comunque condurre i giochi, una chitarra piuttosto egocentrica; abbiamo una tastiera leggera, una tastiera a cui piace rifinire, correggere, precisare, una buona e simpatica tastiera; sul basso invece nulla da dire, comunque c'è anche un basso, un basso che fa il suo dovere cercando di farsi notare il meno possibile, anche perché con un'amica chitarra così espansiva, che conduce e si prende tutti gli spazi, c'è ben poco da fare.

Eppoi abbiamo le voci, voci coraggiose e prorompenti, una femminile l'altra maschile, emanate rispettivmente da tastiera e chitarra, voci che si intrecciano, che si scambiano e si sovrappongono, voci con personalità si dovrebbe dire, credo. Voci consapevoli senza dubbio. Quella femminile più bassa, che suona molto blues, anche se qui si comporta spesso da regina del rock'n roll, anche se quando non si limita al controcanto e si prende il centro della scena dimostra di sapersi alzare parecchio, così come se niente fosse; quella maschile più potente, quasi un ruggito, praticamente un ruggito, anzi probabilmente è un ruggito, un ruggito che talvolta si trasforma in lamento, un lamento che diventa urlo..sì, la voce maschile urla parecchio.

10 canzoni in 10 giorni, dicevamo. Il tempo a disposizione non è certo quello dei grandi gruppi, e quindi si deve andare dentro senza troppi fronzoli e suonare. Idee chiare e semplici, immediate ma non banali, come quelle del gruppo, sono sicuramente d'aiuto.

Ma e l'album come suona?

Bè, direi che suona come un blues del delta che si traveste da hard rock, che si nasconde dietro l'approccio apparentemente moderno, che se presti attenzone lo trovi un po' ovunque, dietro al rock più duro di alcune canzoni come in quelle più lente, un blues che si richiama senz'altro ai suoi figli più recenti ma che resta affezionato al passato, e lo resta con forza.

Ne siano testimoni i testi del gruppo e anche i predicatori. Intendo i predicatori  che fanno molto prete afroamericano anni Trenta che si sentono urlare un po' qui un po' lì  per tutto l'album.

Per il resto, ci si concede qualche sfizio qua e là, per rilassare le orecchie, senza l'aria di farlo, ma in realtà questo è un disco duro e sodo, bello.

Ah, loro sono di Bath.

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