L'ottimo esordio della band più interessante e colta dell'intera era progressive è conosciuta da tutti: "In the court of the crimson king" è stato forse il loro lavoro più famoso, alcuni dicono il migliore, io mi limito a classificarlo come uno dei loro capolavori... Il secondo disco "In the wake of Poseidon" pecca forse di troppa dipendenza dal primo nucleo di idee della band, è quindi troppo simile al primo... certo, ci sono belle tracce... ma la vera caratteristica dei KC è proprio la poliedricità del loro saper comporre, la loro continua evoluzine e la loro voglia di sperimentare nuove soluzioni sonore e artistiche...

Proprio seguendo questi principi Fripp, carismatico leader nonchè incredibile chitarrista, e il fedele paroliere Sinfield cercano nuovi elementi per il successivo album. Ne esce "Lizard", un album nuovo e originale ma forse sottovalutato da molti il suono verte verso un chiaro free jazz con molti riferimenti alla classica, disco senz'altro consigliato... Ma la vera genialata del primo periodo (69-72) è forse il disco che finalmente mi accingo a recensire: "Islands". La band si scompone nuovamente e Fripp e Sinfield restano a 90 gradi, reclutano allora una nuova schiera di musicisti tra i quali il leggendario Mel Collins ai fiati e il tenerone Boz Burrel al basso e alla voce. Ne esce un nuovo suono, molto tendente al jazz ma con espliciti riferimenti alla classica. Il disco (so per sentito dire in quanto all'epoca non ero neanche negli sperma di mio babbo, avendo all'attivo quindici anni) ebbe pesanti critiche e i fans rimasero forse un pò turbati dal nuovo suono, forse troppo ricercato e tendente al romantico.

Il primo pezzo "Formentera Lady" è facilmente suddivisibile in due parti: nella prima Boz canta soavemente su un leggero e soave tappeto di romantiche note del piano dell'illustre ospite Keith Tippett. Nella seconda, molto più mistica (che io amo definire la "Lark's tongues in Aspic acustica") la presenza del leggiadro canto di un soprano ricamato sul tema portante dell'intero disco (che ricorda il rumore delle onde), ripetuto da violini, riscalda letteralmente i cuori... Se vi siete riscaldati abbastanza ora sarete pronti per bagnarvi un pò... Infatti il secondo e "impressionista" pezzo, lo strumentale "sailor's tale", mette straordinariamente in musica il racconto di un marinaio che, nel suo errare incontra una terribile tempesta... La traccia gioca tutta sul tema ripetuto dal Mellotron (che ricorda l'incalzare del mare), sul quale lentamente parte un incredibile e terrorizzante assolo, a descrivere musicalmente la tempesta, del Maestro Fripp... quanta fantasia!!!!

Il terzo pezzo è forse il meno bello (definirlo il più brutto è ingiusto poichè capolavoro anch'esso). Torna l'espressiva voce di Boz a raccontarci il dramma di due donne gelose l'una dell'altra. Veramente interessante la parte centrale del pezzo, con un lacerante assolo di sax accompagnato da fiati e una potente chitarra. Passiamo ora al quarto pezzo, "Ladies of the roads", che alcuni dfiniscono di matrice Beatlesiana (io mi dissocio). Il pezzo è molto sexy e accattivante, dai suoni vagamente jazzistici. Sinfield elogia le ragazze della strada, ovvero le Groupies, che comunque definisce "mele che si colgono nella gioventù", forse proprio per ricordare che è la gioventù il momento migliore dela propria vita...

E ora... qualcosa di completamente diverso (come direbbero i Monty Phytons)!!! Via chitarre, batteria e basso dentro archi e fiati... ecco a voi "Prelude: Song of the gulls", secondo strumentale. Immaginatevi sdraiati vicino alla riva, sopra di voi il rosso tramonto fa da sfondo ad un gabbiano che vola via e, porta via i ricordi di una romantica estate finita nei peggiori dei modi; non vi rimane che ricordare il vostro amore perso, le carezze e i teneri baci che, come le onde, vi coccolano gli arti... E proprio quando state per faar cadere le prime lacrime, giunge il pezzo migliore dei KC (assieme a "The fracture"). Ebbene sì, prendete i fazzolettini perchè c'è da piangere... "Islands" è un pezzo dalla dolcezza unica: Boz canta alla pace e alla serenità interiore, facendoci sentire beati e leggeri... Sentirete verso il settimo minuto un emozionante assolo di tromba (o di corno, non so definirlo) sul quale piano piano arriva un crescendo di mellotron strappa lacrime...

Ragazzi, compratelo! Vero e proprio capolavoro!

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