Ci sono certi artisti/gruppi che anche nelle opere definite minori (ma perché poi?) riescono a raggiungere anche solo con i loro piedi altezze alle quali gli altri, nemmeno sbracciandosi a non finire, riescono ad arrivare con le mani. Ed a buttare, sempre dall'interno di queste creazioni minori, semi per opere di tanti artisti "normali" per i tempi a venire.
Fra questi artisti/gruppi mi vengono in mente, fra i primi, Captain Beefheart (la prima volta che sentii una sua cosa del 69 mi sembrò il Tom Waits di Bone Machine finito in una macchina del tempo), Brian Eno. E i King Crimson.

Questo Islands del 1971, che mi appresto ora a recensire, è considerata da molti un'opera minore del gruppo di Bob Fripp.
Il problema è, a mio parere, che questo album è tutto tranne che un disco rock.
C'è di tutto, ma non c'è rock.
Contiene brani di un romanticismo pianistico struggente come Formentera Lady ed Islands.
La prima in cui fa la sua comparsa anche un soprano. La seconda che ricorda tantissimo sia un vecchio brano di Enzo Granianiello che cantò anche Robeto Murolo (non ricordo il titolo) tanto quanto certi brani romantici degli Alan Parson Project.

C'è poi il pop sghembo e citazionista di Ladies of the Road (ne sa niente il Beck di qualche anno fa?! Quello di Midnight Vultures) "ispirato" musicalmente a Come Together dei Beatles, e non solo.
C'è l'avanguardia free-jazz di The Letters (anche in questa canzone non c'è però solo jazz). C'è la musica pittorica (sulla scia di Devil's Triangle di due albums prima) di Sailor's Tale, con un assolo di chitarra elettrica (trattata) da parte di Fripp da brividi. Assolo che riesce davvero a "dipingere musicalmente" l'idea di una tempesta che ti trova in mezzo al mare (ti viene voglia ad un certo punto dell'ascolto di ritirarti sotto coperta...!!).

Ed infine, c'è anche un pezzo di musica barocca (con tanto di quartetto d'archi e tema cantato da un oboe) nella figura di Prelude: Song Of The Gulls, opening act per il canto romantico e struggente della già citata Islands, brano fatto di voce, di poche note di piano solitarie come isole (guarda caso islands) in mezzo al mare, e di un assolo di corno alla fine, roba da tirare via le lacrime. Ascoltatela, insieme al resto, ma non di prima mattina prima di andare al lavoro.
Non è il momento.
Meglio di sera, preferibilmente in un melancolic mood.

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