Knut
Challenger

Metal? Post-hardcore? Noise? Ormai le frontiere tra questi generi sono state abbattute da molti gruppi ma mai con una sconvolegnete perizia tecnica e con una rabbia sconfinata come in quest'album sanno fare i Knut. L'Hydrahead è ormai sinonimo di sperimentazione e Challenger è qui a dimostracelo. La band svizzera (di Ginevra) crea un suono pesantissimo con mille schegge impazzite che esplodono in ogni direzione ma anche con riff taglienti reiterati in modo matematico fino all'esasperazione. La voce, quasi scontato dirlo, esprime cattiveria e furore.

Insomma un assalto sonoro in piena regola magari non di facile assimilazione ma talmente affascinante da scuotere ogni essere umano;questo perchè la melodia piano piano esce dal mostruoso incedere ritmico. Niente nella musica dei Knut è statico o fermo, tutto è movimento, trasformazione, caos organizzato. E' evidentissimo in ogni traccia che il gruppo non è alle prime armi ed infatti sono attivi dal '94 ed hanno alle loro spalle un infinita serie di e.p. più un album intitolato Bastardizer. Ma qua il suono è più evoluto,più elaborato ma allo stesso tempo più diretto e "sporco". Le canzoni sono variegate e piuttosto diverse tra loro. Si passa da pezzi ultra-complessi, dispari in ogni loro stacco e pieni di notine assurde che crollano qua e là (Whacked Out) a sfuriate quasi grind (Repressed) o a pezzi più intimistici e paranoici (Neon Guide).

Due le canzoni fuori da queste coordinate: "58.788" un mantra per chitarra elettrica e feedback e la finale e magnifica "March" lunga suite di 19 minuti che vaga in lande musicali dissonanti che rimandano ai Neurosis più travagliati per poi scuotersi per un ultimo e straniante impeto di rabbia. I Knut di Challenger parlano in definitiva un linguaggio multiforme, ossessivo, claustrofobico, violentissimo e stridente anni luce dall'immagine di serenità che emana la confederazione elvetica. Insomma Challenger rappresenta la vera e concreta innovazione per i suoni estremi e pesanti (e non finto pesanti,finto estremi,finto ribelli). I Knut suonano e basta. Anzi i Knut radono al suolo tutto quello che trovano. La questione a questo punto è: siete pronti anche voi ad accettare la sfida?