Korpiklaani
Korven Kuningas
Nuclear Blast, 2008
Folk Metal

INTRODUZIONE

It's promises time!!! Via. Si aprono le danze per gli ultimi incandescenti giorni di campagna elettorale. Partitoni e partitini scendono in campo agguerritissimi e mettono sul piatto della bilancia sondaggi che smentiscono altri sondaggi il tutto infarcito da fiammanti nuove ed iperboliche promesse. "Quest'anno non abbiamo più alibi", "avremo una grande maggioranza al Senato e quindi potremo finalmente governare". Tutti hanno la ricetta giusta per governare l'Italia ma questa volta, cittadini, attenzione: non è una frase a caso, bensì la true verità!!! Tutto questo can-can ovviamente non mi interessa, in quanto la campagna elettorale serve solo per gli indecisi: indecisi se mandare tutta la classe politica a fanculo o indecisi da che parte stare questa volta. Sembra che al momento Berlusca sia riuscito con Alitalia a distogliere l'attenzione dal programma, ma è sicuro che Walter non starà a guardare e chissà che fuochi d'artificio e frasi fatte verranno tirate fuori negli ultimi giorni per la gioia di Vespa che si sfrega le mani, senza dimenticare Floris & Co...

LA SCOPERTA

In questo clima di promesse dilaganti un mio vecchio amico di università che non vedevo da un po', dopo le solite frasi di circostanza, con un sorriso a 32 denti mi chiede se ascolto ancora metal e se sono aperto a nuovi confini musicali. Gli do via libera e così mi parla in maniera entusiastica di una band finlandese, dicendomi che è appena uscito l'imperdibile nuovo lavoro. Mi convince e mi scarico l'album (perché a forza di serie di 18 euro buttati nel cesso cerco sempre di acquistare con un minimo di cognizione di causa) con impazienza e...

LA BAND E LA LORO MUSICA

Korpiklaani significa "Clan della foresta" e dovrebbe inquadrare una band dedita al folk metal finlandese. "Korven Kuningas" non è una bestemmia in un qualche dialetto di uno sperduto paesino italiano, bensì il nome dell'ultima fatica della suddetta formazione capitanata dal singer Jorme Järvelä. Ora se non fossi un inguaribile pigro e, di conseguenza, non mi fossi già stufato di aprire il menù inserisci-simbolo e cercato queste (äüöï) lettere strane; se tutto ciò non fosse accaduto, ma così è stato, forse avrei scritto anche i nomi degli altri componenti della band. Peccato davvero che la mia svogliatezza, unita al mio sconsiderato, gratuito ed ingiustificato razzismo verso qualsiasi altra lingua straniera che non sia l'inglese o lo spagnolo, non farà luce nel prosieguo dello scritto ai valevoli strumentisti del "Clan della foresta".
Musica. Che musica fanno? Potrei lavarmi le mani dicendo folk metal richiamante Fintroll, ma cerchiamo di uscire dalle definizioni-genere e tentiamo di descrivere le composizioni del disco in questione. Linee melodiche molto facili, quasi allegre e spudorate, contraddistinguono quasi tutte le canzoni. In netto contrasto si staglia un growl "leggero" nel senso che non risulta alle mie orecchie essere inascoltabile; anzi. Un mix tra la vocina stridula del cattivo di "Chi ha incastrato Roger Rabbit?" ed un urlato non troppo convinto e cattivo. Quantomeno originale, non trovate?

IL DISCO

Dopo qualche ascolto devo dire che inizialmente questa band ti gasa proprio per benino. La dicotomica unione voce/riffing e melodie di violino, fisarmonica e flauto è davvero vincente. Un esempio di tale bontà è rappresentato da Tapporauta che ha un bel tiro e che immagino dal vivo possa avere un gran buon effetto. Detto questo ben presto il prodotto risulta essere abbastanza scontato e ripetitivo sia per sezione ritmica (proliferazione di mid tempo) e soprattutto negli intermezzi strumentali folcloristici. Per carità la Humppa finlandese avrà anche tali caratteristiche, non lo metto indubbio, ma alla lunga stufa me medesimo. In certi casi la chiusa di un brano è quasi ripresa dall'inizio di quello successivo. Passiamo alle chitarre. Sarò all'antica io ma nelle 14 tracce complessive il riffing è noioso; quasi a fare da mero contorno a tutto il resto. Sembra un lavoro più adatta ad una punk o ska band.

CONCLUSIONE

Insomma "Kurven Kunigas" mi riesce a strappare qualche sorriso con "Tapporauta", "Gods On Fire", "Runamoine", ma anche molti sbadigli (nella super suite title track da 24 minuti ci sono i saldi) dandomi l'idea di avere ben poche idee per essere una delle migliori leve emergenti del genere. Magari ho semplicemente preso l'album meno riuscito dei finnici (e la cosa mi stupirebbe poco vista la classe con la quale la Nuclear Blast riesce solitamente a distruggere le band che mette sotto contratto) e spero che nel caso mi sappiate indirizzare.

P.S. E' alquanto singolare che tale cd me l'abbia consigliato un acerrimo nemico del power metal che odia il genere perché "tutto uguale". Come originalità l'appena sommariamente descritto "Korven Kunigas" non è molto distante dall'ultima fatica dei bistrattatissimi Dragonforce, ma va bene così.    

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