La distanza abissale da "Autobahn", primo successo mondiale dei Kraftwerk, si fa sentire nei primi tre dischi della band di Düsseldorf: album esclusivamente strumentali, a forte carattere sperimentale, in cui si assiste al tentativo di una band di trovare la propria strada.

"Kraftwerk 2", l'album di mezzo di questo periodo di apprendistato, viene registrato in appena sei giorni alla fine del 1971 e pubblicato nel gennaio dell'anno successivo. In studio, accanto al duo Ralf Hütter e Florian Schneider, c'è il guru del Krautrock, il produttore e tecnico del suono Conny Plank.

Sei tracce, la prima intitolata "Kling Klang" e importante se non altro perché con lo stesso nome verrà ribattezzato qualche anno più tardi il mitico, misterioso e inaccessibile studio di registrazione privato del gruppo. Nei 17 minuti di questo brano si sente un po' di tutto: un'introduzione affidata al suono metallico delle percussioni che lascia poi spazio a tre episodi distinti in cui convivono flauto, tastiere, drum-box e manipolazioni del nastro magnetico in accelerando e ritardando.

Un approccio fortemente eclettico che si ritroverà lungo tutto l'album: basti ascoltare "Atem", angoscioso respiro simile al rumore bianco della musica elettronica colta, o il timbro di chitarra elettrica distorta le cui corde fatte risuonare a vuoto aprono "Strom". E le sonorità lisergiche di "Spule 4" e "Wellenlänge", brani stilisticamente molto simili tra loro, o ancora la manipolazione su nastro di un'armonica a bocca nel conclusivo "Harmonika".

Insomma, si ascolta tutto e il contrario di tutto in quest'album, che nonostante sia lontanissimo dalle conquiste stilistiche e formali dei lavori successivi, non risulta per nulla spiacevole all'ascolto. Inutile raccomandarlo ai fan del gruppo, che già lo conoscono, per tutti gli altri il consiglio è quello di orientarsi sulle prove più conosciute della band tedesca.

A meno che a qualcuno di voi non piaccia spiare dal buco della serratura: è la sensazione che si ha ascoltando "Kraftwerk 2", cioè curiosando nella sala prove di una band pionieristica che non era ancora diventata grande.

Elenco tracce testi e video

01   Kling Klang (17:29)

02   Atem (02:57)

Instrumental

03   Strom (03:56)

04   Spule 4 (05:26)

05   Wellenlänge (09:40)

06   Harmonika (03:20)

07   Kometenmelodie 1 (16:53)

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Di  123asterisco

 Negli anfratti dell’industriale. Lì alberga dunque una spensieratezza. Una bucolica dei prodotti in serie.

 Cosa rimane da fare agli uomini? Imitare le movenze delle macchine, imitare la loro spensieratezza. Fingersi macchine anch’essi.