Ho sempre osservato la nostra Stefani non con gli occhi di un fan, ma con quelli di uno studioso: mi sono sempre chiesto dove volesse andare a parare dal 2008 a oggi con tutte queste ostentazioni di lustrini, coreografie, e soldi vari buttati nel cesso. Apprezzando in parte alcune canzoni proveniente da "The Fame Monster", che comunque  non erano malaccio, denso di aspettative mi sono accinto ad ascoltare questa nuova fatica.

Già partiamo male: a me l'elettronica ha fatto sempre abbastanza schifo, e non ho mai amato le stagnate e i "tunz-tunz", e ciò ha influito negativamente; in aggiunta a ciò la copertina veramente trash, di lei che sembra una bambola gonfiabile (senza considerare l'altra dove è metà moto)...Vabbè, premiamo play.

L'avessi mai fatto! Maledetto me che perdo tempo ad ascoltare questa robaccia! Tutto ciò che aveva da dire l'ha già espresso in "The Fame", in cui c'è un suo stile dance che all'epoca si discostò molto dalle altre uscite pop. Con quest'album invece si svende completamente alla massa di truzzi preadolescenti e tamarri sfigati d'ambo i sessi, che compongono il buon 70% dei loro fan: inutili canzoni tutte uguali l'una all'altra, con stessa struttura e stesso ritmo, e soprattutto senza capo né coda. Stefani! Cosa fai? Non sono certo queste le canzoni che rivoluzioneranno il pop, senza contare l'enorme quantità di plagi e auto-plagi, e non vale utilizzare qualche chitarra elettrica o qualche organo qua e là: non fai altro che rendere più ridicola la cosa! Non mi sento nemmeno in dovere di citare questa o quella canzone: mettete funzione random, e sentita una sentite tutte.

Ora le cose sono due: o, come ne "La gaia scienza" di Nietzsche, io sono come gli uomini che non comprendono la morte di Dio, e dunque non sono ancora consapevole dell'enorme portata dell'album di cui non mi rendo conto nella mia misera mente; oppure (più probabilmente) i fan sono sordo-muti e non hanno ben compreso l'enorme svendita commerciale che la loro beniamina ha fatto. Lo so che questa recensione sarà semi-inutile. Poiché quella prima aveva già detto tutto, ma 'repetita iuvant', e mi sono sentito in dovere di avvertire le nuove generazioni di questo letale pericolo.

Per liquidare in poche parole questo album, ricorro ad una citazione di una canzone del 1967: "Trying to impress, but feeling rather empty." (Chi mi indovina la citazione senza barare ha la mia stima infinita).

P.S. Certo che Brian May, da quando non ci sono più i Queen, s'è davvero rincoglionito! Fare un featuring in questo disco! Mamma mia...

Elenco tracce e video

01   Marry the Night (04:24)

02   Born This Way (04:20)

03   Government Hooker (04:14)

04   Judas (04:10)

05   Americano (04:06)

06   Hair (05:08)

07   Scheiße (03:45)

08   Bloody Mary (04:04)

09   Bad Kids (03:50)

10   Highway Unicorn (Road to Love) (04:15)

11   Heavy Metal Lover (04:12)

12   Electric Chapel (04:12)

13   Yoü and I (05:07)

14   The Edge of Glory (05:21)

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Altre recensioni

Di  Darius

 Born This Way riparte da dove il predecessore si era arrestato: l’ossessiva celebrazione dell’antieroe e l’emancipazione sociale.

 L’elettro-rock, caotico, grezzo, sporco, distorto, rimpiazza quasi completamente la tamarra superficialità della Dance attuale.


Di  WatchMoreTv

 O hanno la spazzatura al posto del cervello oppure si sono persi minimo 30 anni di storia della musica per ritenere che "Born This Way" sia un disco innovativo.

 Born This Way è semplicemente un album autocelebrativo, pomposo e decisamente insipido.


Di  Outrageous

 "Un disco talmente IDIOTA che l'artista si è VERGOGNATA di mettere il proprio nome."

 "Forse è messa per ultima per mettere il cioccolato sopra la m.e.r.d.a sottostante."


Di  ilTrattoreRagno

 La coprofagia è la nuova via verso il futuro.

 Non tirerò le somme di questo disco, bensì tirerò lo sciacquone.


Di  Loperamide

 Lady Gaga è forza progressiva; antidoto alla corruzione, la giustizia non più su un mero codice ma che si innalza.

 "Born this way" ci apre le porte del futuro. Se vi è rimasto un briciolo di coraggio salite a bordo verso il nuovo mondo.