As long as I'm your hooker / Get back and turn around / As long as I'm your hooker! / Hands on the ground! Lady GaGa, Government Hooker

Fino a pochi anni fa Miss GaGa pareva l'ultima plasticosa divetta pop a calcare i labili palchi del music biz; la sua immagine, eccentrica, irriverente, stravagante, a tratti buffa e spiritosa, fatta di parrucche platinate alla Marylin Monroe, abbigliamento con tanto di poligoni incorporati e poca, pochissima sobrietà, iniziò a destare interesse e curiosità, soprattutto fra i luccichii e i lustrini delle piste da ballo. Se al debutto Stefani Angelina Germanotta voleva Just Dance in compagnia della sua Poker Face attorniata da fastidiosi Paparazzi, repentinamente calò una sorta di livida oscurità maliziosa e pseudo - drammatica, mutamento strategicamente architettato per farla distinguere dalle varie Britney sul mercato: l'inopportuna Bad Romance tra le angherie e le sevizie della mafia russa, la spasmodica avventura tarantiniana alla ricerca del Telephone con la compare Beyoncé, infine il sacro rigetto delle avances di Alejandro, Roberto e Fernando nel bollente Messico dei roghi purificatori e dei crocifissi ingoiati.

Born This Way, già monumentale ai padiglioni dei Little Monsters, riparte da dove il predecessore (The Fame Monster) si era arrestato: i sipari orrorifici della contro-fama, l'ossessiva celebrazione dell'antieroe (e dell'antieroina), sovrano/a di intrighi e pulsioni distruttive, l'emancipazione sociale, il cammino infinito, faticoso, arduo - alla Don Chisciotte - verso la libertà, il piacere, l'appagamento materiale e spirituale. Tra volgarità astutamente celate e blasfemie postmoderne, GaGa veste i panni della maitresse ascetica, iperuranica, l'alternativa sacrilega alla sedicente perfezione ecclesiastico - conservatrice e alla purezza del canonico, sostituite dalla sporcizia istituzionalizzata dei bunga bunga. Il Sacro Graal diviene, perciò, l'unanime consapevolezza di essere tutti importanti, fondamentali, ragionevoli, liberi, piccoli/grandi microcosmi irradiati dal lume divino.

A primo impatto con il disco, impressionano la dinamicità ed il vigore profusi dallo stesso: elettronica non più ibiziana, truzza, adolescenziale ed esclusivamente clubbesca; di contrario una degna manciata di synth d'avanguardia, particolari, sperimentali e corposi. Ciò che, tuttavia, salva il lavoro dall'essere una mera, superficiale riproposizione di beat club danzerecci è il connubio elettro - hard rock, richiamante, in particolar modo, lo stile dark degli anni '80, le band heavy metal infiamma palchi e le Harley cavalcate da selvagggi individui borchiati. La nostalgia del glorioso decennio forgia, altresì, il mood generale: momenti oscuri e rarefatti alla Depeche Mode passano il timone a episodi di brillante frivolezza e dolce malinconia. L'elettro-rock, caotico, grezzo, sporco, distorto, rimpiazza quasi completamente la tamarra superficialità della Dance attuale, concependo un lavoro dalla molteplici sfaccettature e ispirazioni, tutte ricalcanti l'ineguagliabile spirito eighties che Miss Germanotta sembra incarnare e recuperare persino nelle nuove pose da regina del total black.

L'atmosfera hard rock degli Ottanta è predominante in un notevole numero di brani: Hair è un frenetico pezzo techno - rockeggiante con tanto di improvvisazioni al sassofono, Electric Chapel affonda in un sound dark - alternative tipo Cranberries miscelato a  vigorosi riff di chitarra elettrica, mentre un robotico e insolito balletto orchestrale plasma l'oscura Bloody Mary. Heavy Metal Lover, palese inno techno- hardcore all'orgoglio metallaro, svetta per la sua straordinaria potenza. Lo spirito eighties trova un'altra stabile magione in Bad Kids, dove Miss Germanotta gioca alla rockettara convinta tra beat vintage - elettronici e schitarrate metal Guns'n'Roses style.

Contraltare di un simile effluvio anni '80 è la GaGa "vecchia scuola" delle classiche uptempo iper - ballabili: il primo estratto Born This Way (aspramente criticato per la verosimiglianza a Express Yourself di Madonna) si prefigura come l'elettro party anthem per eccellenza, Government Hooker, una sorta di riflessione personalistica sui sexgates attuali, è un brillante pezzo techno dance da passerella, la pseudo blasfema Judas cala in un assordante miscuglio Hardcore - Elettronico da feste rave. Singolari, poi, il maxi calderone tarantella/mambo italiano/folk/flamenco - innaffiati dal classico beat dance - di Americano (omaggio alla cultura latina immigrata negli States) e la (mal) germanofona Scheiße, estatico mix elettro/trance per intenditori. Concludono le ballate electro-rock You And I (premierato già in versione piano-voce durante il Monster Ball Tour) e The Edge Of Glory, anch'essa, come Hair, impreziosita da intervalli di sax.

Termino qui la mia recensione. Vado, ora, a controllare se nel mio maialino di porcellana vi è ancora qualche spiccio per acquistare l'Harley Limited Edition che vedete in sovra impressione.

Lady GaGa, Born This Way

Marry The Night - Born This Way - Government Hooker - Judas - Americano - Hair - Scheiße - Bloody Mary - Bad Kids - Highway Unicorn (Road To Love) - Heavy Metal Lover - Electric Chapel - You And I - The Edge Of Glory

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