La si bolla qualunquisticamente come commerciale. Qualunquismo conservatore, bigottismo musicale e culturale di guitti che non sanno e/o non vogliono sfuggire ad un destino di irrisolti. Forse non ne sono consapevoli: non comprenderebbero la portata storica di Gaga neanche con un impianto cerebrale nuovo.

Una benedizione o una maledizione?

...ammesso che le due cose siano distanti, con quest'opera si assiste al progressismo puro, ad una maledetta celestialità.

Lady Gaga è forza progressiva; antidoto alla corruzione, la giustizia non più su un mero codice ma che si innalza. Libertà d'espressione, dunque, non solo un mezzo, ma uno scopo: dirsi nel dire del dialogo e regalare senso, unità di senso.

Un disco che è il trionfo del suono, del carisma. Un disco che è rivoluzione storica. Ma è anche un disco di dolore, squarcio, piccolo dazio da pagare se comparato all'ossigeno del futuro di un domani libero.

Nessun Azzecca-garbugli può dimostrare coerentemente il contrario.

Lady Gaga non è una popstar in senso deteriore, ma è comunicazione pura, pulita, come il bucato da stendere. Gesto semplice ma rivoluzionario in una società logora, opportunista e che non sa volgere lo sguardo alle stelle, se non per vetuste tradizioni in una notte di mezza estate.

Il pop e l'elettronica sono solo il pacco del regalo ...voi rimirate cosa c'è dentro. Il progressismo che vola verso nuovi lidi e pianeti lasciando la conservazione nell'aridità, nel deserto...ma un deserto senza alcuna suggestione.

Luce. Cultura. Dignità. "Born this way" ci apre le porte del futuro. Se vi è rimasto un briciolo di coraggio salite a bordo verso il nuovo mondo, sarà dura ma colui che ama un ideale, e sale e sale, suol morire impiccato a una nuvola (cit.); in caso contrario restate a godervi un panorama asfittico. Non abbiamo bisogno di voi.

Opera eccelsa e imprescindibile.

Carico i commenti... con calma