Devo dire che sono contento. Anche se non si tratta di qualcosa di clamoroso, comunque lo sono. Ho sentito molto tempo fa questo disco (2005), e di recente mi è ricapitato fra le orecchie. E un bel sorriso mi si è stampato in faccia… . Beh, però… . pensandoci bene… ma sì, è clamoroso! Intendo dire che è clamoroso come ogni tanto (molto di rado) spunti da chissà dove un gruppetto di tizi senza pretese che decidono di fare delle canzuncelle per allietare le persone. Ma che fanno pure un piccolo botto. Un piccolo grande botto. Underground, s'intende. Et voilà… … .
Da "Blow up" di maggio 2005, scrive Massimiliano Busti : "… Sono ormai più di 5 anni che i Larsen Lombriki strisciano al di sotto della scena musicale romana, se non fosse per loro particolarissime iniziative, come il lancio di nuovi generi musicali (la sleep music o la incredible car rave music) in una serie di improbabili festival d'appartamento. Nonostante la loro storia cominci ormai a farsi corposa, grazie alla partecipazione a numerose raccolte e alla pubblicazione del cd d'esordio "Glad to be here", il gruppo sembra quasi geloso della sua identità clandestina, privilegiando la dimensione domestica come momento di massima espressione della propria creatività. Ecco quindi che i venti minacciosi episodi che compongono questo loro recente "Free from deceit or cunnings" appaiono concettualmente prossimi ad alcune essenziali produzioni dell'age d'or della new wave (Flying lizard, Residents, Lemon Kittens … ) ancora legati ad un immaginario analogico popolato di vecchie batterie elettroniche e polverosi synth monofonici, magari utilizzati nel salotto di casa in qualche estemporanea session casalinga. Si respira un'aria di grande libertà creativa, un'insana ricerca di melodie allo stesso tempo semplici e contorte, la celebrazione della deformità, una spiccata vena parodistica dispersa in un senso drammatico diffuso. "
Mmmmm… . nel 1997 i Larsen Lombriki diedero inizio alle danze con le loro facce da minchioni, stando ben attenti a coprirle nelle foto con maschere che celassero le loro preziose identità. Ora che ci penso, mi fanno tornare in mente qualcuno che aveva fatto un geniale disco "non avviabile"(sul mercato e forse anche nella testa)… Comunque sia, da quel momento i nostri Lombriki (ma sì!) hanno dato sfogo, credo anche con una certa tranquillità e divertimento, ad una musica totalmente libera, con episodi più o meno complicati, ma tutti ricchi di inventiva. La cosa bella è che qui l'approccio alla musica è lo stesso che avevo io da piccolo, quando usavo la pianola Casio e qualche altro aggeggio rumoroso per registrare contemporaneamente su qualche registratore scassato. Insomma, l'odore che si sente è quello di una musica "casalinga", fatta in casa con gli amici, magari con tecniche di registrazione elementari. Però le idee ci sono eccome, e l'impatto sull'ascoltatore può essere inizialmente solo di divertimento, ma se si tende bene l'orecchio, credo che risulti chiaro di avere fra le mani qualcosa di più interessante. No, forse è più giusto dire: "prezioso". Sì, è il termine adatto. Non parliamo di capolavoro, anche se alcune tracce di questo album mi fanno davvero gioire: magari sono piccole cose, ma lasciatemelo dire: Che Bello! In Italia è arrivato un altro piccolo tassello che si va ad unire a quell' esiguo gruppetto d'artisti che dopotutto ci provano. Qui senza particolari pretese di notorietà, come ovviamente è da mettere in conto (chi di voi li aveva sentiti nominare?), ma una ventata di libertà creativa è sempre una ventata di libertà creativa. E se ‘sta ventata mi fa pensare ai miei amati Residents, mille volte meglio. E allora: affancul! alle vendite e pensiamo solamente a far galleggiare il cervello in maniera demente e geniale. Bla Bla Bla…. .
Non mi soffermo a descrivere la musica o i brani del disco, credo che un inquadramento generale può essere uscito fuori da questa recensione. Posso elencare però tutti gli artisti che i Larsen Lombriki mi fanno venire in mente (ripeto, senza arrivare alle pretese e alla grandezza dei seguenti artisti): Residents su tutti, Pere Ubu, Devo, Tom Waits, Jon Spencer, Flying Lizard, Tuxedomoon, Pop Group, e Zappa (quello non manca mai, mannaggia France'!… ). Ma troppi altri dovrei citarne. Non importa. Ragionando poi in termini di generi musicali, sarebbe stupido definirla una sorta di new wave dadaista, meglio usare una delle loro definizioni scherzose : "sub-avant-garde'n'roll". Perché scherzoso e privo di snobismo è il loro approccio alla musica, si tratta solo di mettere in note (e rumori) qualunque istinto anarchico ci balzi alla mente. E se adesso non siamo ancora a livelli altissimi, come si suol dire?! I ragazzi si faranno, intanto noi ci divertiamo… …. . L'unica cosa che vi resta da fare ora è dare un ascolto a queste fantomatiche canzuncelle. Troverete molti download gratuiti sul loro sito www.larsenlombriki.it, sia riguardo a questo disco, sia al loro precedente (meno ispirato forse, ma comunque su buoni livelli - provate a sentirvi "micro deutsche welle", capirete il significato della parola "amatoriale" nei Larsen Lombriki, ih! ih! ih!), oltre che vecchio materiale. Basta cliccare sulla copertina del nuovo disco posta in alto a destra nella pagina iniziale. Sempre sul sito sono indicati i (pochi) posti in Italia in cui reperire i dischi veri e propri. Ora, i casi post-ascolto sono due: o direte "Vabbè, carini, che minchiata!… " o tirerete fuori quel caspita di sorriso dalla faccia. Speriamo la seconda.
E magari non è escluso che tra una decina d'anni gli arguti Assante e Castaldo scriveranno come prassi abituale che i Larsen Lombriki hanno colpito ancora una volta. Sennò è stata comunque una bella parentesi. Chiuse le virgolette. Punto… Ih! Ih! Ih!
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