Gruppo quanto mai circondato da un'aura di mistero i nostrani Larsen... originari di Torino, i Larsen rappresentano la vera avanguardia musicale in Italia da ormai oltre dieci anni. Nel loro suono soporifero e straziantemente circolare potrete trovare mille ed uno riferimenti stilistici e musicali, dal dark-noise seminale dei mai troppo sottovalutati Swans, al post-rock alienante e deforme alla Godspeed You!Black Emperor, fino alle derive musicali ed alle maestosità viscerali raggiunte da maestri quali Neurosis e Throbbing Gristle.

Ciononostante, nessuna delle succitate influenze pare prendere mai il sopravvento, così da bollare i nostri con l'odiata etichetta di "gruppo derivativo"... al contrario, ogni disco dei Larsen lascia sempre trasparire i progressi acquisiti,: "Rever", prodotto da Michael Gira (Swans; Angels of Light), ed il primo "No Arms, No legs: Identification Problems" mettono in evidenza una forte componente misticheggiante e ambient (fruscii, lamenti lontani, sussurri si sprecano); ma è con questa ultima fatica (PLAY) che finalmente il quartetto torinese scopre le carte in tavola, e la creatura Larsen, immersa in un letargo quasi decennale (ricordando però la presenza fissa sul palco, a metà anni '90, cioè quando in pochi si idolatrava un certo tipo di musica, al fianco dei loro mentori Swans e Neurosis...), può finalmente spiegare le proprie possenti ali per volteggiare caparbia sulle nostre ignare testoline. La fisarmonica fa da padrona e dà, certo, un sapore molto folk al tutto, ma il sapore che lascia sul palato è lungi dall'essere succulento ed elaborato... tutto appare , ad un'analisi ripetuta, scarno e sobrio, eppur magnifico.

Queste 6 tracks lasciano esterefatti per larghezza di vedute, per enfasi e soprattutto è uno spettacolo sentire (in cuffia specialmente) il suono crescere sempre più: prima soave e leggiadro, vira con classe e stile fino a diventare grave, minacciosamente orchestrale. Superbo. La batteria batte ritmi circolari, la chitarra si insinua tortuosamente fino a diventare un drone lancinante, la ciliegina sulla torta (a mio avviso) sono le voci, quasi preghiere e mantra che si innestano proprio là, in quell'angolino della melodia-madre lasciato sgombro, che chiede solo di essere riempito... Che bello sapere che anche in Italia, per definizione sterile dal punto di vista dell'innovazione musicale, esistano gruppi come questo (di certo non l'unico...), conosciuti più all'estero che in patria (il nuovo disco è sotto Important Rec., emerita etichetta USA che produce anche Acid Mothers Temple, WOlf Eyes, Genesis-p-Orridge, Barbez, Diane Cluck, etc...), e veramente in grado di esportare un po' di sensibilità made in Italy, piuttosto che il solito Parmigiano Reggiano... Inoltre è appena uscito XXL-sempre sotto Important-, ovvero XIU XIU + LARSEN... presto l'avrò tra le mani... ma questa è un'altra storia!!

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