Registrato all' I.P. - 31, Rue du Colisèe di Parigi, "Storia O Leggenda" è stato spesso considerato un disco malinconico.

L'album nasce nell'anno di discesa del Prog Rock, il 1977. Quest'anno escono "nuove frontire" musicali: la dance music e il Punk. Come ogni formazione che aveva riscosso molti consensi nel periodo d'oro della musica "colta", Le Orme si ritrovano subito spiazzati con molte idee ormai non piu' realizzabili per l'avvenuto cambiamento generazionale.

Forse è per questo che "Storia O Leggenda" può risultare un album triste, malinconico, come a riflettere il vero stato d'animo dei componenti. La copertina è un quadro di Walter MacMazzieri, lo stesso pittore del "Garbo Di Neve" della celebre copertina di "Uomo Di Pezza". L'organico è lo stesso del disco precedente "Verità Nascoste": Aldo Tagliapietra, Toni Pagliuca, Michi Dei Rossi e il chitarrista Germano Serafin (poi morto nel '92 per una brutta malattia). Inoltre questo album potrebbe apparire molto "POP" al confronto dei primi lavori di Aldo & Co., per la mancanza di pezzi strumentali, cosa che già prende il sopravvento nel mensionato "Verità Nascoste", in cui tutte le otto tracce che compongono il disco hanno comunque una parte cantata.
In "Storia O Leggenda" invece troviamo un solo brano strumentale, quello che chiude l'album, dal titolo "Al Mercato Delle Pulci". Ma di questo ne parleremo, ora andiamo per ordine.

"Verità, dove sei?..... Volontà, resta mia..... Realtà, cambierò....." con queste parole inizia la prima traccia del disco "Tenerci Per Mano", Aldo le intona con voce inquientante e minacciosa, per poi addolcire l'atmosfera quasi da farla diventare angosciosa cantando con voce acuta: "E tutti assieme cercare tenerci per mano...." La lirica e la musica di questo pezzo di apertura ci lascia presagire ad una speranza di pace e di uguaglianza da parte del gruppo. Si prosegue con la title-track, che ha un introduzione a dir poco leggendaria di chitarra e organo Hammond con in seguito la battuta secca e sorprendente della batteria. L'Hammond dopo essersi sganciato dall'armonia della chitarra suona scale, prima di un ottava piu' bassa, poi di un ottava piu' alta, il tutto imprezziosito da un arrangiamento botta e risposta, una delizia per le orecchie!.......
"Mi son svegliato all' improvviso, con tanto freddo intorno guardo se c'è il sole.... ma che cosa mi succede? Ho un gran buco qui sul petto......" prima introduzione di lirica indimenticabile, vero? Il testo, la musica, l'atmosfera che essa regala fanno di questo un brano sognante, totalmente fuori dalla realtà ma, a tratti una realtà... "Il Musicista" terzo brano, è la malinconia fatta suono. Ognuno di noi asseconda dell'umore, del carattere, della storia della nostra vita da individui, puo' interpretare come vuole questa canzone. Io da piccolo ho sempre sognato di essere un musicista, per la precisione volevo fare il batterista, ma per motivi di spazio ho scelto la chitarra. Mentre sognavo di avere i capelli lunghi e la barba lunga, la colonna sonora della mia infanzia erano Le Orme e in particolare questo brano di cui sto parlando. Insomma, al tempo ho interpretato questa canzone pensando di diventare un grande musicista, ma allo stesso tempo avevo paura che se lo sarei diventato avrei lasciato la mia famiglia, il mio luogo di nascita, infanzia e adolescenza. Forse in fondo è proprio questo il vero senso della canzone. L'introduzione del brano potrebbe apparire molto allegra all'inizio, ma quando fà capolino la calda e delicata voce di Aldo l'atmosfera cambia immediatamente. "Un tempo giravo per strade deserte, cantavo canzoni che, nessuno ascoltava mai. Facevo di tutto per tirare avanti, non posso scoradre mai le tristi domeniche....", bellissime parole.

"Come Una Giostra", il brano seguente, è un'alienazione dalla realtà, sia per il testo che per l'arrangiamento musicale. Una canzone dove trovano sfogo il sogno, la volontà, il romanticismo, l'illusione, l'impotenza e la malinconia per una vita che gira sempre su se stessa proprio come una giostra, spesso privando l'essere vivente della sua libertà. Il lavoro alle tastiere di Pagliuca ci rende partecipi di questa giostra, imitando perfattamente la musichetta che scaturisce dai cavalli a dondolo dei Luna Park. "Se Io Lavoro" è il pezzo piu' conosciuto dell'album, sopratutto perchè è stato fatto uscire come singolo. Chi non puo' ricordare il celebre verso "Primavera, Estate, Autunno e Inverno, canto il giorno per la terra in festa, e così sereno resto qui ad aspettar la sera."
Per l'intonazione acuta usata da Aldo per la strofa di questo brano ci ricorda molto "Cemento Armato", che in entrambe i pezzi sembra che la sua voce scaturisca da un megafono. "Un Angelo" e "Il Quadro" sono gli ultimi due brani che presentano una lirica. Il primo sembra parlarci di una speranza affidata da un uomo ad un qualcuno di invisibile "forse sceso da un mondo lontano", che all'inizio potrebbe far pensare ad una supplica. Da segnalare il fraseggio di pianoforte nel mezzo della composizione, molto dolce e triste da far venire le lacrime agli occhi per la sua dolcezza e bellezza, davvero magnifico. Il secondo, a dir la verità mi è sempre risultato difficile da capire. Parla di un pittore povero, che va da Aldo e le chiede di comprare un suo quadro, ciò è incorniciato da varie impressioni di Tagliapietra. È forse una sua esperienza accaduta veramente a Parigi? Bè, fatto stà che è un brano molto trascinante ma allo stesso tempo molto difficile da comprendere. Il finale è affidato al già citato pezzo strumentale "Al Mercato Delle Pulci". C'è da dire che oltre ad essere un brano a non offrire una lirica è anche il brano meno malinconico dell'intero disco. Ritmi pesanti e cambi di atomesfera, fanno di questo un pezzo di ottima chiusura.

Tutto sommato "Storia O Leggenda" potrebbe rappresentare la voglia di suonare ancora buona musica da parte delle Orme, nonostate il cambiamento generazionale. Allora è per questo che è un disco che dà molta trstezza, è per il fatto che Aldo, Toni, Michi e Germano non vogliono abbandonare la voglia di sperimentare altri suoni e di dare un senso alla musica. Ma una cosa è certa, due anni piu' tardi nel 1979 le Orme daranno con "Florian" la prova di crescere sempre di piu', ma senza lasciare le proprie radici.

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