E venne anche per Genital Grinder (alias De...Marga) l'importante giorno della CENTESIMA recenzia sul nostro DeBaser!!!

E siccome trattasi di ricorrenza di una certa rilevanza, giusto festeggiare la cosa con una di quelle pagine "concertistiche" che ogni tanto mi/ci piace tirare in ballo.

Il buon Les Claypool solo soletto, senza la presenza del suo chitarraio di fiducia, al secolo Larry "sempreinmovimento" LaLonde.

La mia prima, ed ancora per il momento unica, volta con il cugggino Les al di fuori della sua band madre: quei Primus che da una trentina d'anni mi deliziano, mi accompagnano, mi sconbussolano anima e corpo con il crossover totalitario più migliore mai udito su questo pianeta.

Ma oggi lasciamo da parte i Primus e pensiamo solo ed unicamente a Les...forse...

Giungo davanti al locale meneghino già di primo pomeriggio, un freddo pomeriggio di metà Marzo, con un preciso intento: posizionarmi nei pressi del tour bus ed attendere l'uscita di Les per riuscire a scattare una foto con lui. Ore di attesa, allietate dalla presenza di alcune persone anche loro li per il medesimo motivo. Ed ecco che finalmente il dado è tratto, per dirla alla latina e fingermi di conseguenza sapientone: un Les assai scazzato e poco propenso nel fermarsi con noi che lo attendiamo al varco. Con il mio inglese quasi comprensibile lo invito a soddisfare la mia richiesta e, forse spaventato dalla mia barba e dalla mia faccia poco raccomandabile la foto prende forma. Da anni attendevo codesto momento e posso con assoluta certezza sfatare una voce che circolava da tempo: Les non puzza per nulla!!!...PRIMUS REALLY (no) SUCKS...

Les mi dice qualcosa che non capisco, scatta qualche altra foto ma rapidamente si congeda da noi perchè ha fretta di entrare nel locale per tastare tutti i suoi strumenti.

Tale sbiadita foto accompagna da qualche minuto l'avatar del DeMa: sono quello di destra ovviamente per i pochissimi che non conoscessero il bassista.

Torniamo a noi ed al concerto; tra i primi entro (e te pareva!!) nel buio locale e mi posiziono in transenna, come mi è capitato qualche decina di volte nella mia carriera di frequentatore di eventi in Musica. L'ho già scritto più e più volte, giusto ripeterlo ancora: per me un concerto va vissuto di pancia, avanti il più possibile; in rarissime occasioni mi è capitato di rimanere seduto sugli spalti, sulle gradinate, lontano dalla zona calda dell'evento. Sudando, sbraitando, lottando in molti casi per mantenere la posizione conquistata; pogando dove possibile come un forsennato, sgomitando, volando sopra la gente, lanciandomi dal palco sulle folle!! Sensazioni per me irrinunciabili una volta; ora sono più tranquillo...in parte.

Arriva Les con i suoi accompagnatori, tutti vestiti con giacca e papillon ed indossando una maschera che ne altera i lineamenti. Il bassista calza un cappello a cilindro, camicia rossa, gilet scuro. Nemmeno un accenno di saluto, ma poco importa.

Non c'è un chitarrista, ma una viola (!!!) e delle percussioni che si uniscono ad una scarna batteria. Come era logico attendersi è il basso, anzi sono i bassi suonati da Les a giganteggiare nelle due ore di spettacolo.

Ritmiche zizgatanti ed oblique escono dalle sue mani; non è mai fermo ma costruisce trame avvincenti, convincenti. Mischia, mescola di tutto un po'.

Passa con proverbiale disinvoltura dal Jazz al Funk, dal Metal al Rock più canonico; Psichedelia e Progressive a dosi massicce vengono sparate fuori dagli amplificatori. Non sbagliano nulla, la coesione fra tutti i musicisti sfiora la perfezione assoluta; il tutto reso ancora più chiassoso e al tempo stesso divertente dal suono nasale e da cartoon della voce di Les. Nell'arco del lungo concerto cambia molti bassi, tutti suonati con una perizia che per me non ha alcun tipo di paragone. Una tecnica che comunque non annoia mai; le note fuoriescono di getto, di continuo sempre al servizio dello spettacolo.

Viene ripercorsa la sua lunga carriera solista; non mancano un paio di doverosi omaggi ai Primus ed ai Sausage. Ed allora ecco servite su di un piatto d'argento "Southbound Pachyderm" e "Riddles are Abound Tonight": che sballo, che personale godimento. Non mancano le sorprese: viene accennata l'apertura iniziale di "N.I.B" del Sabba Nero e addirittura il riff cardine e portante di "Kashmir" degli Zeppelin. Facile immaginare il mio ulteriore sballo et godimento!!

Le due ore volano, troppo velocemente cazzarola. Siamo già alla fine.

Di certo quella di Les è una personalità al di fuori del comune; il suo è un mondo bizzarro, popolato da strane creature, da becchini, da folli pescatori, da pompieri casinisti.

Live per me da massimo dei voti...ma io con Les sono troppo ma troppo di parte...WHAMOLA...

Diabolos Rising 666.

Carico i commenti... con calma