Dopo l'enigmatico "Minutes To Midnight", io (come penso molti fans dei Linkin park) non sapevo cosa aspettarmi da questo nuovo disco, ma una cosa certa è che aspettavo con ansia il loro nuovo lavoro.

Figuratevi quindi il mio entusiasmo quando trovai su youtube delle loro canzoni inedite, ma qui ebbi la prima mazzata, poiche ascoltando il primo singolo da loro lanciato, ovvero "The Catalyst", ci rimasi letteralmente di sasso perchè non mi sarei mai aspettato una canzone così, così... Mah non so neppure come definirla, però sta di fatto che mi chiesi come fossero le altre composizioni dell'album e rivalutai attentamente la mia decisione di scaricarmi questo fantomatico "A Thousand Suns".

Quando finalmente mi decisi a vincere i pregiudizi e lo scaricai, mi trovai davanti ad un lavoro del tutto differente dallo stile, già variegato di suo, del precedente album, infatti già per il fatto che nel disco fossero presenti numerosi preludi (un pò in stile Tool) significava che il gruppo era passato da uno stile di composizione basato sullo schema "intro-ritornello-variazione-ritornello" ad uno stile del tutto nuovo, perchè (vuoi per la mia scarsa cultura musicale) non ho mai sentito canzoni del genere, infatti contengono una mescolanza di musica elettronica, cantato melodico, parti di pianoforte dolci e, pecca del disco, una quasi totale assenza delle parti di chitarra e alternanza di urla e rap che tanto avevano contraddistinto i primi tre lavori del sestetto.

Ma concentriamoci sulle canzoni più significative, partendo da "The Catalyst", di per se indefinibile perchè mescola un'atmosfera iniziale quasi psichedelica e all'improvviso cambia registro diventando elettronica con delle tastiere dal suono da discoteca per terminare con una bella parte di pianoforte verso la fine della canzone che accompagna il canto melodico di Mike Shinoda e Chester Bennington (adesso vi chiederete se mi è piaciuta o no, ebbene si mi è piaciuta, pero dopo innumerevoli ascolti, la prima volta che l'ho sentita l'ho trovata indigeribile).

Altro episodio assolutamente da citare del disco è "Wretches and Kings", perchè qui vediamo un ritorno alle origini per via del miscuglio fra schitarrate aggressive, il rap di Mike e ritornelli urlati, infatti quando l'ho sentita ho pensato "finalmente tirano fuori le palle cazzo!!", poiche il bello di questa canzone non è tanto il rimando allo stile di "Hybrid Theory" e "Meteora" ma la carica e l'energia che trasmette (quasi si sfogassero dopo tanto canto melodico) per tutti i 4 minuti e 15 del brano.

Un brano che non mi è piaciuto affatto è "Robot Boy", in quanto è estremamente ripetitivo e mi suona addirittura sdolcinato e privo di idee interessanti (giri di piano del tutto simili a canzoni come "Burning in the skies" e "Iridescent", cosi come il canto di Chester, troppo dolce e senza particolari variazioni).

Ora passiamo a "Iridescent", a mio parere la traccia più bella e trascinante di tutto "A Thousand Suns" , anche per l'evidentissima ispirazione a "I still haven't found what I'm looking for" degli U2 (qui mi sa che Rick Rubin ci ha messo lo zampino) infatti l'assolo di chitarra è spudoratamente preso dallo stile del gruppo irlandese.

Tirando le somme, questo disco non lo definirei commerciale, poiche è troppo variegato (le tracce hanno tutte una loro particolarità e non vi è un filo conduttore comune) e perchè se avessero voluto vendere a mio parere avrebbero fatto un clone di "Meteora", e mi è piaciuto, anche se  meno dei loro precedenti lavori, per la varietà di stili (ad eccezione, aimè, di "Iridescent" e "Burning in the skies" per le parti di chitarra in stile U2).

Certo, se avete odiato "Minutes To Midnight" quest'album vi piacera ancora di meno, ma consiglio di ascoltarlo almeno per farsi un'idea, ad esempio io ho perso molte delle emozioni che provavo ascoltando "Hybrid Theory" nonostante le canzoni mi piacciano, ma è anche la dimostrazione che i Linkin Park hanno saputo rinnovarsi (sta a voi stabilire se in meglio o in peggio) e soprattutto mettersi in discussione.

Carico i commenti...  con calma