Il post punk ed il funk, da quello nervoso e ballabile dei Talking Heads a quello freddo, geometrico e rabbioso dei Gang Of Four, dal cupo e joydivisioniano approccio alla materia degli A Certain Ratio fino al selvatico primitivismo imbastardito dalle avanguardie free jazz del Pop Group ed in maniera più distesa e "colorata" dai loro figliocci Rip Rig E Panic, questi sono soltanto alcuni (certamente non gli unici) dei protagonisti della new wave che in quegli anni sperimentavano con sonorità funk. I Liquid Liquid provenienti da New York furono qualcosa di unico, esattamente come le band sopraelencate crearono in quegli anni un suono fortemente personale, soltanto loro, che influenzera' e getterà le basi per tanta musica dei decenni a venire, non riusciranno mai a pubblicare un full-lenght, ma il manipolo di tracce finite sugli ep "Liquid Liquid" (1981), "Successive Reflexes" (1981) e "Optimo" (1983) stanno li' a dimostrare la grandezza di questa formazione strepitosa. Questo "Slip In And Out Of Phenomenon" mette insieme i 3 ep più alcune tracce inedite del periodo in studio e alcune tracce live del periodo antecedente, quando la band si chiamava Liquid Idiot. La formazione consisteva in Richard Mcguire (basso), Sal Principato (voce), Dennis Young (marimba) e Scott Hartley (batteria), niente chitarra, niente tastiere, nessun orpello, l' essenzialita' del ritmo più totale, il groove e nient' altro che il groove, sembrerebbe di andare incontro ad un qualcosa di completamente minimale e disadorno, ed in un certo senso lo è anche, ma il suono che ne esce è un qualcosa di gigantesco, totalizzante. All' ascolto i brani sprigionano una forza primigena e primitiva, il basso troneggia macinando groove micidiali, le percussioni tribali creano stasi ipnotiche martellanti e danzabili, la mariba (e di tanto in tanto qualche minimale inserimento di alti strumenti) crea melodie sottili, minimaliste e riflessive mentre la voce di Principato aleggia come uno spettro contorcendosi su se stessa, l' atmosfera che ne viene fuori è un' alchimia perfetta tra il ritmo ed un qualcosa di sinistro, cupo ed arcano, il clima è di minaccia incombente, ansiogeno. "Groupmegroup" si inabissa in bassline profonde, mentre le percussioni e la voce creano mantra scuri come la notte, stessa cosa per "New Walk" caratterizzata da ritmi ancora più secchi, le 2 parti di "Lock Groove" sono qualcosa di pazzesco, tempi fissi, soffocanti, basso incessante, deliri vocali ed un' atmosfera ipnotica irradiante un clima noir, in "Bellhead" la voce di Principato aleggia declamante su nude percussioni tribaleggianti, "Cavern" divenuta poi in seguito celebre per essere stata ripresa da Grandmaster Flash, serpeggia tra ritmiche inebrianti, vocalizzi schizoidi e una linea di basso lobotomizzante, mentre "Optimo", "Push" e "Scraper" godono di innesti bassistici allucinanti, il groove regna incontrastato, inesorabile, così come in ogni brano di questo strepitoso, arcaico ed arcano monumento alla sperimentazione ed al ritmo, capolavoro.

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