Lonnie Liston Smith cresciuto ascoltando i numi tutelari del jazz Charlie Parker, John Coltrane e Miles Davis ha la sua prima seria occasione di farsi apprezzare grazie al solito Art Blakey che lo volle nell´organico dei suoi Jazz Messengers per una serie di esibizioni al Village Vanguard di New York. Ma solo passando dal pianoforte alle tastiere elettriche raggiunse la sua completa evoluzione artistica sotto l´egida di Pharoah Sanders che lo fece partecipare alle registrazioni di tre dei suoi album fondamentali per la divulgazione del verbo jazz fusion in “Karma” (1969), “Jewels Of Thougth” (1970) e Thembi (1971). Molto importante per il completamento della formazione di Smith è stata anche la partecipazione all´album “Spirits Known and Unknown” di Leon Thomas che col suo canto “jodel pigmeo” aveva già caratterizzato proprio il formidabile CosmicGroove di Sanders.
Oggi vi racconto “Visions Of A New World” l´album crossover prodotto da Bob Thiele e dallo stesso Smith, registrato nell´estate del 1975 agli Electric Lady Studios di New York per la RCA/ Flying Dutchman.
Il nostro tastierista viene spalleggiato dalla strepitosa formazione dei suoi “Cosmic Echoes” che comprende suo fratello Donald vocal performer della maggior parte delle tracce e flautista, Dave Hubbard al sax soprano e ai corni, Cecil Bridgewater alla tromba, Clifford Adams al trombone, Reggie Lucas alla chitarra elettrica, Greg Maker al basso elettrico, Art Gore e Wilby Fletcher alla batteria e il quartetto alle percussioni costituito da Lawrence Killian, Angel Allende, Michael Carvin e Ray Armando.
Il disco contiene otto tracce tutte caratterizzate dalla vena soul-smooth jazz con un innesto di funk “half time” e arricchite da un seducente groove molto fluido e di facile ascolto col chiaro intento di raggiungere una platea di ascolto molto più vasta dei tre lavori precedenti, senza tuttavia rinnegare l´influenza della musica jazz dei grandi del passato.
Il concept dell´intero album si fonda sul messaggio di pace, amore ed armonia indirizzato all´umanità come testimonia subito l´apertura di “A Chance for Peace” brano caratterizzato da delicate percussioni e una morbida linea di basso funky, con la voce sognate e bluesy di Donald Smith che fa da contrappunto ai passaggi strumentali.
La sognante “Love Beams” ha un tema funky sostenuto da un suadente beat ritmico che conquista al primo ascolto.
In “Colors of the Rainbow” i due fratelli Smith duettano in un “cosmico intreccio” di tastiera e voce: “Mother Nature seems to love us so. When she smiles, there is a subtle glow. And with tears of joy, the happiness flows. I see red and orange and purple. Yellow and blue and green…”.
Con la bellissima “Devika (Goddess)” si ritorna a un groove funk sostenuto da un beat ritmico latino che però conserva un delicato retrogusto Hard Bop.
Anche “Sunset” e “Visions of a New World (Phase I)”, sono intrise di un atmosfera fusion e chill jazz che sembra fatto a posta per favorire la contemplazione di Madre Natura e per la meditazione.
Nelle conclusive “Visions of a New World (Phase II) e “Summer Nights” si ritorna al funk e a un ritmo più squisitamente fusion.
Una menzione particolare deve essere riservata allo splendido artwork di Jack Martin per la copertina in formato gatefold che ha una resa spettacolare una volta aperta.
Lonnie Liston Smith, al pari di altri grandi musicisti jazz fusion come Miles Davis e Donald Byrd, ha indubbiamente ispirato i rappers del movimento hip-hop e i DJ di tutto il mondo che hanno campionato la sua musica continuando a mantenerla viva e attuale fino ad oggi. Non è per caso che dopo 30 anni dalla pubblicazione di "A Chance for Peace", questo pezzo sia finito a fare da colonna sonora ad un videogame pluripremiato come “Grand Theft Auto IV”.
Buon ascolto dal vostro DottorJazz.
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