Vaga per i campi d’oro lambiti dall'alba, lo sguardo un po' perso, sognante e profondo. Una cascata di capelli ambrati la illumina di un'aura rarefatta, fiabesca. Abiti sobri, ma regali, vestono il corpo gracile ed ossuto di una donna segnata dagli innumerevoli viaggi e dallo strazio di una tragedia che solo in quegli occhi indecifrabili e misteriosi è concesso di scorgere. Lei vagabonda, sfuggente e silenziosa, eterea come la brina; si muove nella fresca nebbia; sorride, e canta melodie d’altri tempi: melodie sofferte e notturne, radiose e tiepide, antiche, eppure così toccanti.
    
Il Libro dei Segreti – Loreena musica il suo prologo meditabondo, vivo e pulsante; un ritmo solenne e cadenzato scolpisce il sentiero un viaggio che non vedrà epiloghi. Canta Loreena, canta in un ballo che sa di primavera, agile ti trascina e ti culla con dolcezza.

“Le onde laveranno le mie lacrime,
il vento, la mia memoria.
Ora prendi la clessidra, e capovolgila:
perché quando le sabbie si fermeranno
solo allora mi troverai senza vita.”


C’è un profumo di resina in quella voce, in quei versi saggi ed incantati. C’è la squisita malinconia di un vagabondaggio lungo una vita, trascorso in solitudine ad esplorare il mondo nei suoi colori e suoni e silenzi. C’è la filosofia di un viaggiatore infaticabile. C’è quiete, e nostalgia.

“Trova risposte, e poni domande;
trova le radici dell’albero antico.
Prendimi mentre danzo, mentre canto;
viaggerò, finché la luna non incontrerà il mare”


Viaggia Loreena su un treno diretto chissà dove, e di fronte a lei febbrilmente sfrecciano boschi campi fiori case città mari e laghi e monti e albe e tramonti. Viaggia viaggia Loreena, e la sua memoria scivola elegante sul pentagramma. Dipinge note raffinate, lussuose, angeliche.

“Nel velo dell’oscurità
all’ombra di alberi silenziosi
loro osservano, attendono
e testimoniano i misteri della vita”


E sul far della sera, quando la luce affonda col sole, le sue mani si giungono severe in una preghiera di miseria ed umiltà: e lei rievoca passioni sbiadite, dolori indelebili a malapena addolciti dalla catarsi di un pianoforte. Un manto di archi e cori si consuma, evanescente, tra le lacrime. Scompare Loreena, nel silenzio notturno.

Le ultime pagine del libro rimangono vuote, bianche. Nuovi segreti, nuove vie e nuovi racconti attendono tra quelle pagine; e il viaggio non avrà fine.

“Getta il tuo sguardo sull’oceano
stendi la tua anima sul mare,
quando la notte oscura sembra non finire,
ti prego, ricordati di me…”

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