2011. Senza Titolo, come alcuni pittori intitolano i loro quadri, per il nuovo disco di inediti di Luca Carboni, a cinque anni di distanza dal precedente "Le band si sciolgono". Dieci canzoni per un ex bravo cantautore che ha sicuramente smarrito l'ispirazione degli anni '80 e primi '90, ma che comunque a differenza di altri non si è sputtanato e preferisce comparire poco ma per fare bene. Il disco contiene dieci pezzi tra amore, vita, tempo e altre tematiche care al bolognese. Il tutto con un titolo neutro, per scorgere il lavoro nell'insieme. Si segnalano "Fare le valigie", "Cazzo che bello l'amore", singolo che ha segnato gli anni 2011 e 2012, per il grande ritorno di uno che ha scritto, va ricordato, tra le più belle canzoni del cantautorato italiano (si pensi solo a "Silvia lo sai", del 1987). Suoni essenziali, liriche discrete, un po' di incazzatura con termini come "cazzo" per rendere più energico ed espressivo il messaggio. C'è anche spazio per il padre in "Senza strade" e nella conclusiva "Madre". Luca da contratto credo pubblicherà un album ogni 5 anni, quindi lo aspettiamo col nuovo di inediti nel 2016. Comunque ha dimostrato di saperci fare anche con le cover, più in "Musiche ribelli" che non in "Fisico e politico". Voto all'album 3 stelle, è un onesto progetto discografico che si lascia apprezzare, pur senza avere gradiose canzoni. Malinconico e suggestivo, come la copertina, che ritrae Luca col figlio, una bellissima immagine.

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