Spesso non è il secondo album, il più difficile "nella carriera di un'artista", ma il terzo: è successo ai Nirvana ("In Utero"), ai REM ("Fables Of The Reconstruction"), agli Oasis ("Be Here Now"), per fare alcuni esempi. E spesso è successo che proprio quegli snobbati e sottovalutati album acquistino valore soltanto dopo molto tempo, e diventino, molte volte, le pietre miliari di un'artista. È accaduto anche al Liga con "Sopravvissuti e Sopravviventi" il più cupo della produzione del romagnolo... i primi due album erano rock ma avevano quel sound molto soft; questo invece è rock e basta... il Liga (o meglio, i clan-destino) qui ci da dentro tirando fuori alcune songs che sfiorano l'hard rock (ma lo sfiorano da molto lontano, chiaramente...).
Lucianone sa di essere un sopravvissuto ma , perso o no, è "ancora in piedi". È un rock più deciso già dalla prima traccia; riff più taglienti e distorti e ritmo più sostenuto anche nella seconda track dove il Liga rassicura tutti dicendo che c'è qualcuna giusta per ognuno di noi. "Ho messo via" è una perfetta ballad: una 12 corde intrecciata a un piano che segue la roca voce del leader; subentra poi la batteria e un solo di chitarra distorta che ci sta benissimo, ed ecco poi il mitico Demo Morselli (ai tempi forse non se la faceva con quel mafioso di Costanzo) che ci spara un assolo di tromba semplicemente incantevole... "Dove Fermano i Treni" è la song più tosta del romagnolo e descrive la vita di alcuni "protagonisti anonimi" che si trovano ad una stazione. "I Duri Hanno Due Cuori" è sulla stessa linea di "Bambolina e Barracuda" mentre "La Ballerina Del Carillion" riporta un pò di calma con la sua chitarra 12 corde che accompagna la vita di una spogliarellista e dei suoi ammiratori. Ma "Lo Zoo è Qui" con le sue metafore umoristiche tra animali ed esseri umani, e il suo pseudo hard rock (ascoltare l'assolo finale), da di nuovo la scossa e ci prepara ad un'altra bella song: "Piccola Città Eterna" aperta da una rilassante sezione di archi; è una canzone che descrive una piccola città (probabilmente riferita alla piccola Correggio) popolata da gente che la ama perchè li ha tutto, e da chi la odia ma che comunque non la lascerà mai... "Walter Il Mago" non ha bisogno di commenti, è solo da ascoltare. Il Liga infine ci consiglia di non prendercela quando ci sentiamo sfigati perchè "Quando tocca a te... tocca a te".
La strumentale e commovente track di chiusura rende l'idea del clima cupo che Luciano respirava allora e chiude (a mio avviso) il migliore album del Liga... ora Lucianone a forza di suonare gli stessi tre accordi da 15 anni respira tutto un altro clima, visto che "finalmente" anche la sua musica, dopo essere stata masticata da cani e porci, è diventata la colonna sonora di uno spot di telefonia... "che novità" verrebbe da dire eh.
Elenco tracce testi e video
01 Ancora in piedi (04:19)
Sopravvissuti a troppi sorrisi avuti
troppe volte senza un perch�
Sopravvissuti alle nostre domande
che son grosse, son tante e spesso ridicole
Sopravvissuti e sopravviventi
cos� e adesso e qui
Sopravvissuti ai nostri progetti
acqua sabbia e paletta e castelli cos�
Persi o no siamo ancora in piedi
Non so chi, ma qualcuno si
Sentir� cos�
Persi o no siamo ancora in piedi
Siamo ancora che, siamo ancora chi
Siamo ancora chi, siamo ancora che ne so..
Sopravvissuti ai nostri pensieri
a consigli, sbadigli, falsi sensi unici
Sopravvissuti alle voci gridate,
come ai troppi silenzi, come ai mormorii
Sopravvissuti e sopravviventi
ma chi? E che ne so...
Sopravvissuti ai sensi di colpa
c'� chi pu� e non ascolta e, cazzo, c'� chi non pu�
Persi o no siamo ancora in piedi
Non so chi, ma qualcuno si
Sentir� cos�
Persi o no siamo ancora in piedi
Siamo ancora che, siamo ancora chi
Siamo ancora chi, siamo ancora che ne so..
E' un mare pieno di zattere
� un mare pieno di salvagenti
� un mare con qualche isola
Sopravvissuti a vecchi e nuovi dolori
che aspettiamo i vaccini, nel frattempo chiss�
Sopravvissuti a tutto questo letame
quanti bagni e profumi e mascherine antigas
Sopravvissuti e sopravviventi
un po' gi�, un po' su, un po' gi�
Sopravvissuti ai '60 e ai '70
e gli '80 finiranno mai pi�?
Persi o no siamo ancora in piedi
Non so chi, ma qualcuno si
Sentir� cos�
Persi o no siamo ancora in piedi
Siamo ancora che, siamo ancora chi
Siamo ancora chi, siamo ancora che ne so..
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Altre recensioni
Di lele
"Il liga ci prova... Si! È l'album in cui Ligabue dimostra che, applicandosi, a qualcosa di carino ci sarebbe potuto arrivare."
"Troppo esplicito e poco originale; orecchiabile fino alla noia."
Di Viva Lì
"Avevo 18 anni ed ero poco più che un giovincello... credevo, sul serio, che Ligabue fosse un bravo cantautore."
"La musica aveva un valore affettivo, e non importava se era bella o brutta: e se ci ripenso mi vengono i lacrimoni agli occhi."
Di Bleak
Ligabue ha scocciato: è semplicissimo. Non se ne può più di vedere sugli scaffali album identici l'uno all'altro.
Probabilmente, un briciolo della sua vera personalità è venuta fuori in quest'album, a dispetto del Ligabue "rocker finto-ribelle da spot televisivo".
Di ishtarrock
"Ligabue rivela tutta la sua sensibilità in modo semplice e sincero, cosa che lo rende uno dei pochi veri rocker al mondo."
"Un album dichiaratamente antiestetico e poco commerciale, che comunque ha segnato una tappa fondamentale nella maturazione artistica del rocker emiliano."