Dopo l'enorme successo ottenuto da "Emozioni" (1970) - e dopo il mezzo passo falso di "Amore e non amore" (1971) - Battisti decide di proclamarsi indipendente. Insieme a Mogol fonda la casa di produzione "Numero Uno" e pubblica, dopo quasi un anno di lavorazione, quello che è probabilmente il suo capolavoro: "Umanamente uomo: il sogno".
Si tratta di un album maturo, solido ed efficacemente robusto. Le melodie, forti e vibranti, sembrano volersi completamente distaccare dai suoni sbarazzini e vagamente hippy di "Balla Linda" o "Per una lira"; la voce di Battisti, sempre perfetta e genialmente sgraziata, sembra fondersi a meraviglia con le parole, smaliziate e a tratti persino filosofiche, di Mogol (ricordate il ritornello di "I giardini di marzo"? "L'universo trova spazio dentro me, ma il coraggio di vivere quello ancora non c'è").
"Umanamente uomo: il sogno" è un album fondamentale (direi essenziale) per capire, e analizzare, il fenomeno Battisti. Che Lucio sia stato un grande autore di musiche è indubbio (qualcuno mi può smentire?) ed è anche giusto ricordare, repetita juvant, che nessuno oggi sarebbe più in grado di scrivere musiche altrettanto belle. In Italia la cultura musicale si limita a considerare artisti gentaccia come Luca Dirisio o Dolcenera (entrambi presenti, tra l'altro, al Festival di Sanremo 2006) e non ci accorgiamo, o forse facciamo finta di non accorgerci, che nemmeno i grandi vecchi della musica (De Gregori, Conte, Bennato) sanno più scrivere una partitura musicale decente. E all'estero non va tanto meglio: nemmeno i Rolling Stones sembrano più tanto in vena! Battisti è dunque l'unica ancora di salvezza. Intendiamoci: anche Lucio qualche piccolo passo falso l'ha commesso, ma, in verità, sono peccatucci risibili e dimenticabili. Con "Umanamente uomo: il sogno" Battisti va al di là delle proprie idee e delle proprie convinzioni: inventa melodie dolcissime e rarefatte (indimenticabile la lunga coda finale di "E penso a te") e manda al macero, con imprevedibile durezza, mezzo decennio (gli anni Sessanta) in un sol colpo, fa dimenticare Edoardo Vianello e Wilma Goich, e spezza le catene della monotonia: le musiche non sono più semplicemente un insieme confuso di note più o meno orecchiabili, sono un vero e proprio spartito musicale perfetto e compiuto. Le melodie, benchè assai orecchiabili, sono costruite in maniera sincopata e, il più delle volte, persino controcorrente: avete mai provato ad ascoltare attentamente "Comunque bella"? Non vi sembra una specie di colonna sonora stile cinema muto anni Venti?
L'album è un insieme entusiasmante di brani oscillanti fra il geniale il leggendario: "I giardini di marzo", indimenticabile hit che Battisti definirà, nonostante un evidente sfruttamento commerciale, un vero e proprio miracolo (è forse il punto più alto mai raggiunto dalla coppia Mogol-Battisti); "Innocenti evasioni", irresistibile presa in giro dell'antico sport italico della cornificazione ("Che sensazione di leggera follia, sta colorando l'anima mia"), musica vivace e sostenuta e curioso ammiccamento vocale che Battisti impartisce quasi ad ogni strofa; "E penso a te" abilissima miscela di romanticherie diffuse e filosofia spicciola e buonista (ma tanto, tanto bella); "Umanamente uomo: il sogno", lungo intermezzo musicale in cui Battisti può sfogare tutta la propria anima inquieta e ribelle (memorabili le intuizioni musicali fra chitarra e pianoforte); "Anche per te", bellissimo brano musicale stranamente scritto da un Mogol ispiratissimo che, per una volta tanto, sembra volersi avvicinare alle tematiche della società e quindi del sociale ("Per te che metti i soldi accanto a lui che dorme, e che offri ancora un po' d'amore a chi non sa che farne"); "Comunque bella", molto bella la musica, un po' più sciocco il testo, ma "Comunque bella"; "Il leone e la gallina" misconosciuta favoletta battistiana che Lucio canta, e narra, come se stesse raccontando una storiella dei fratelli Grimm (da riscoprire, al più presto); "Sognando e risognando" è un riuscitissimo inno all'amore e alla forza del sogno; "Il fuoco" è il giusto finale (romantico e italianissimo) che chiude, in gran bellezza, un album stupendo senza né cedimenti né cadute.
Una piccola curiosità: nella versione moderna in CD "Umanamente uomo: il sogno" contiene nove canzoni, nella vecchia versione in musicassetta le canzoni sono dieci. Sapete cosa fa la differenza? "La canzone del sole"... mica quisquilie.
Elenco tracce testi e video
01 I giardini di marzo (05:33)
Il carretto passava e quell' uomo gridava 'gelati!'
al ventuno del mese i nostri soldi erano gi� finiti
io pensavo a mia madre e rivedevo i suoi vestiti
il pi� bello era nero e coi fiori non ancora appassiti
All' uscita di scuola i ragazzi vendevano i libri
io restavo a guardarli cercando il coraggio per imitarli
poi sconfitto tornavo a giocar con la mente e i suoi tarli
e la sera al telefono tu mi chiedevi: "perch� non parli?"
Che anno �, che giorno �
questo � il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano pi�
e ho nell' anima in fondo all' anima
cieli immensi, e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l' universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere quello ancora non c'�.
I giardini di marzo si vestono di nuovi colori
e le giovani donne in quel mese vivono nuovi amori
camminavi al mio fianco ad un tratto dicesti:"tu muori"
Se mi aiuti son certa che io ne verro fuori!
Ma non una parola chiar� i miei pensieri
continuai a camminare lasciandoti attrice di ieri
Che anno �, che giorno �
questo � il tempo di vivere con te
le mie mani come vedi non tremano pi�
e ho nell' anima in fondo all' anima
cieli immensi, e immenso amore
e poi ancora ancora amore amor per te
fiumi azzurri e colline e praterie
dove corrono dolcissime le mie malinconie
l' universo trova spazio dentro me
ma il coraggio di vivere quello ancora non c'�.
02 Innocenti evasioni (03:48)
Che sensazione di leggera follia
sta colorando l'anima mia
immaginando preparo il cuscino
qualcuno
è già nell'aria qualcuno
sorriso ingenuo e profumo
Il giradischi le luci rosse e poi
champagne ghiacciato e l'avventura può iniziare ormai
accendo il fuoco e mi siedo vicino
qualcuno
stasera arriva qualcuno
sorrido intanto che fumo
Ma come mai tu qui stasera
ti sbagli sai non potrei
non aspettavo ti giuro nessuno
Strana atmosfera
ma cosa dici mia cara
non sono prove no no no
un po' di fuoco per scaldarmi un po'
e poca luce per sognarti no!
Siediti qui accanto anima mia
ed abbandona la tua gelosia se puoi
combinazione ho un po' di champagne
se vuoi amore
come sei bella amore
sorridi e lasciati andare
Chi può bussare a quest'ora di sera?
sarà uno scherzo un amico e chi lo sa
no non alzarti chiunque sia si stancherà
amore
come sei bella amore
ho ancora un brivido in cuore
05 Comunque bella (03:53)
Tu vestita di fiori
o di fari in città
con la nebbia o i colori
cogliere le rose a piedi nudi e poi
con la sciarpa stretta al collo bianca come mai
ma... eri bella bella
comunque bella
Quando l'arcobaleno
era in fondo ai tuoi occhi
quando sotto al tuo seno
l'ira avvelenava il cuore tuo perché
tu vedevi un'altra donna avvicinarsi a me
prima ancora che io capissi e riscegliessi te
tu... eri bella bella
comunque bella
Anche quando un mattino tornasti vestita di pioggia
con lo sguardo stravolto da una notte d'amore
siediti qui
non ti chiedo perdono perché tu sei un uomo
Coi capelli bagnati - so che capirai
Con quei segni sul viso - mi spiace da morire sai
coi tuoi occhi arrossati
mentre tu mentivi e mi dicevi che
ancora più di prima tu amavi me
tu... eri bella bella
comunque bella
07 Sognando e risognando (05:17)
La stalla con i buoi,
per cielo gli occhi tuoi
e l'acqua e i pesci e poi
gli uccelli intorno a noi
e latte tu berrai
e l'anima bianca tu avrai
e dopo cena nei boschi correrai
poi ansimante nel letto tu sarai
e il sonno poi giungerà
fermando
il tuo sorriso a metà.
Se corro ce la farò!
Un'altra coda, oh no!
E verde ora si può,
che strada prendo non so.
Nervosa tu sarai
sul marciapiede mi aspetterai.
Il ristorante fa il turno oppure no
stasera al cinema in piedi non starò
Prendo un calmante così
stanotte dormo oh sì !
Uomo se corri un po' ce la fai!
Ho quasi ancora un minuto!
Uomo ora vicino tu sei!
Io sono quasi arrivato!
Uomo ora sei giunto da lei.
Anche il posteggio ho trovato!
La stalla con i buoi,
per cielo gli occhi tuoi
e l'acqua e i pesci e poi
gli uccelli intorno a noi
e latte tu berrai
e l'anima bianca tu avrai…
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Altre recensioni
Di the clash
Le mie mani come vedi non tremano più: c’è la rinascita, ma è un attimo perché il coraggio di vivere ancora non c’è.
Il sogno si è trasformato in incubo.
Di 123asterisco
Quello che, avessi saputo leggere, avrei potuto chiamare Umanamente uomo: il sogno.
L’oggettività, in questo caso, è muta di fronte all’imponderabilità di una scelta.