"Fuori dal mondo" è un album del 1999 di Ludovico Einaudi, colonna sonora del film omonimo di Giuseppe Piccioni, dello stesso anno. Il film narra la vicenda di "Caterina, una suora in procinto di prendere i voti perpetui, (che) si ritrova tra le braccia un neonato abbandonato. Tentando di scoprire l'identità della madre del piccolo conosce Ernesto, proprietario di una lavanderia dove per qualche tempo ha lavorato la donna, di nome Teresa. Mentre Caterina dovrà confrontarsi con la maternità, Ernesto dovrà fare i conti con la diversità rappresentata dalla suora. Entrambi compieranno un viaggio interiore e di conoscenza fuori dal mondo in cui vivono." (Wikipedia)

L'album di E. accompagna bene le immagini e la trama di questo film e all'interno del disco sono presenti pezzi molto variegati, come quelli solistici "classici" del maestro al pianoforte (un po' ripetitivi in realtà, come il brano "Passaggio"), o quelli per solo violino ("Promessa", "Distacco" con orchestra di accompagnamento); altri invece sono più elettronici (Interludio 1), o più propriamente rockabilly e western ("Rockabilly Roadhouse","Daydream", pezzi che danno un tocco di allegria all'atmosfera del film e dell'album), o ancora per arpa elettrica ("Cadenza", "Moto perpetuo"), come E. già aveva composto nel '92 con l'album "Stanze", o ancora per orchestra e voci femminili ("Interludio 3"): tutti i pezzi, però, sono ben orchestrati e ben arrangiati e mi portano a dire che: "Fuori dal mondo" è un album teso e malinconico, drammatico quanto basta, perfetto in certi punti, ripetitivo in certi altri (nelle parti pianistiche in particolare, perchè cercano di rimescolare ancora la stessa ricetta new age\ambient cui il pianista ci ha abituato fin dall'album-evento "Le onde" del '96).

In conclusione però, la varietà dei generi musicali attraversati ne è il suo "punto di forza", per cui mi sento di potergli assegnare una sufficienza meritata.

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