E' passata una settimana da quando è venuto alla Libreria Rinascita di Brescia, è passata una settimana e per me è stato un Venerdì Speciale. Andare a Viboldone a prenderlo, scambiare due parole in macchina mentre ci dirigevamo verso Brescia è stato emozionante. Tre volte lo hanno portato in libreria ed io c'ero Prima di partire per Viboldone i librai della Rinascita mi hanno mostrato un'intervista che Augias gli aveva fatto nel suo programma, guardandola ho notato due cose che mi hanno colpito molto: 1) Augias di Don Luisito non ha mai letto una riga in vita sua 2) mentre Augias urlava ed era molto enfatico, Don Luisito non si è schiodato. E' rimasto lì, tranquillo e pacato. Anzi, più Augias alzava la voce più Don Luisito la abbassava. Vuol dire moltissimo, secondo me. Soprattutto in un'epoca, come quella attuale, dove le idee non esistono e quello che conta è la sopraffazione dell'altro. Chi urla di più ha ragione, basta guardare una qualsiasi puntata di Ballarò o di Annozero per confermare la mia tesi.

In Rinascita, mentre parlava, ho notato una cosa: non teneva il microfono davanti alla bocca. Si sentiva pochissimo quello che diceva, tutti eravamo lì in silenzio pronti a recepire ed attendere quanto ci avrebbe detto. Il suo discostarsi dal microfono è molto bello, è quasi essere critici verso la risonanza. Il suo messaggio può essere veicolato con calma, a voce bassa, nel silenzio e nell'ascolto. Parlare con Don Luisito è illuminante, capisci di avere a che fare con un uomo straordinario, capace di grande scrittura e di fedeltà a dei principi. "Dorean" è una parola greca che significa gratuito, è la gratuità il principio dominante del sacerdozio di Don Luisito. Lo ha studiato e trattato in diversi saggi e lo ha portato avanti nei diversi istanti della sua vita (è stato partigiano, infermiere e perfino operaio alla "Montecatini" di Spinetta Marengo che si trova vicino Alessandria). Quest'ultimo libro contiene tante sue riflessioni, le stesse che i suoi lettori hanno imparato a conoscere. Si sofferma in particolare sul momento in cui si passa dalla congrua all'8X1000, dentro Don Luisito si forma drammaticamente l'immagine dei preti che ricevono la busta paga come degli impiegati qualsiasi, in coda allo sportello Esisteva già nella sua mente ma in quel momento diventa fortissima con il passaggio dal "patrimonium pauperum" al "patrimonium cleri". Lui rifiuta quei soldi, lo trova irrispettoso ed ingiusto verso quella "impareggiabile avventura che è la gratuità", lo invitano a prendere la somma e donarla ai poveri. Rifiuta comunque ricevendo questa risposta: "Come si fa ad ostinarsi nel rifiuto? Non si chiede nulla, si da via quello che si riceve; lei dice messa gratis, dov'è la rotellina che non gira?". Già, dov'è? Glielo avrei spiegato se mi avessero chiesto "venga a parlarci della gratuità nel ministero e di cosa si tratta". Non mi chiesero mai nulla, sapevano già tutto di me".

Il disagio di Don Luisito è enorme, non si capacita di come sia possibile. Nella Parola ritrova messaggi che la struttura della Chiesa non segue più, Don Luisito arriva a chiedersi "Ma sto sbagliando tutto? Ditemelo". Mi ha colpito moltissimo quella domanda, allora ho voluto chiedergli questo: "Permetta, sono convinto che non ha sbagliato. Parla di gratuità, lei l'ha seguita tenendo conto della coscienza ed in quello che crede. Gesù Cristo rifiuta il Tempio e ha predicato nell'anima delle persone, uscendo dall'ufficialità ecclesiastica. Dov'è l'errore? Io non lo vedo e non mi sembra giusto che glielo impongano". Don Luisito mi guarda, sorride e risponde: "Io nel mio sbaglio ho trovato la purezza e la pace nella Parola di Cristo". In quel momento mi sono sentito rinfrancato e colpito nell'anima. Vedere la tranquillità di Don Luisito e la sua fiducia nel messaggio evangelico lo rendono un grande Uomo. Un Giusto, nell'accezione più biblica possibile. Anch'io vorrei riuscire ad avere un messaggio, qualunque esso sia, al quale credere fermamente e lasciarmi guidare con coerenza in tutti i giorni della mia vita. Riuscire a vivere con la tranquillità di agire seguendo ciò che credo e desidero da me stesso e dal mondo. Non riesco ad esprimermi in maniera pacata, composta arrivando a comunicare come Don Luisito. E' una capacità che mi manca totalmente e questo mi mette a disagio perché di pensieri nella testa, qualcuno perfino condivisibile, ne ho tanti.

Dopo che sono tornato a casa mi sono rivisto l'intervista di Augias e mi ha messo tristezza vedere un "uomo di televisione" mettere a disagio una Persona, puntare tutto sullo "show mediatico", nel suo piccolo, tentando perfino di ridicolizzare Don Luisito il quale dimostra di possedere una qualità ormai rara negli uomini: la dignità. Leggere Don Luisito vuol dire mettersi a raffronto con dei valori, con il garbo e la personalità di un uomo diverso. Capace di arricchirsi con l'esperienza di vita e la Parola alla quale ha donato la sua vita. Chi di noi sarebbe in grado di offrire se stesso in un nome di un'ideale? In Don Luisito Bianchi quell'ideale si chiama gratuità, Augias gli ha impedito di parlarne. Leggendo le sue parole ne troverete impregnata ogni riga ed ogni vocabolo.

Permettetemi una dedica finale. Grazie, senza le sue riflessioni sarei una persona diversa. Sarei una persona peggiore di quello che sono oggi. Le devo molto.

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