Siete per gli amori fragili, che si dissolvono come petali rotanti nel vento, siete per le ombre che vi svolazzano d'innanzi e talvolta osano oscurare radiose ed impegnate sagome. Ombre che a volte gentili vi posano scomposti e nauseabondi escrementi sul Vs classic outfit e con tanta grazia. Sentire a volte da dentro quelle onde tempestose del mare, ed i cieli così sconvolti. L'ascolto di The Ones We Love potrà farvi scivolare allora dal volto con un tiro mancino la maschera del giorno e vi svelerà in primis a voi stessi nel ricordo di quelle memorie non vostre e di quanto possiamo essere più utili per noi stessi...We are Stardust, we are Golden... Come le foglie, così gli uomini, l'uomo è grande proprio perché è effimero. Come le foglie, nasce, vive e cade. Ma nel breve tempo che gli è concesso, può compiere atti immortali, quel tempo fugace è misura della gloria eterna. E la grandezza di Jason Edmonds leader della band è descrivere quell'attimo del processo, il tempo come eco che svanisce, il chiarore peregrino del tramonto, in questo epilogo fumante del tempo come destino, poesia, e specchio dell’anima.
L’album, pubblicato nel 2009 e auto prodotto, è composto da 15 tracce che si muovono tra dream pop, shoegaze e psichedelia vintage. I testi, scritti da Jason Edmonds, non seguono una narrazione lineare ma si sviluppano come frammenti di sogno, impressioni fugaci e visioni poetiche. In quella poetica, come all'interno di uno scrigno dorato e polveroso si celano probabilmente grandi ed eterni segreti, non sta a noi svelarne contenuti indiscreti in queste sedi ma non si spiega comunque perché nel cuore della notte il mio gattino Bizet mi salta sempre affascinato e tremante sul letto durante l'ascolto di Silver Moonlight Golden Thread.
Siete per gli amori fragili vero, allora solo per voi è il tempo di farsi trasportare dal libeccio tentatore di Big Sur, la memoria è un cerchio che non si chiude, come un ombrello che si è rotto mentre ha smesso di piovere...è ciò che resta dell’amore. Montale la frammentava in immagini. È un sogno che si ripete, ma mai uguale. Un’eco che non smette di risuonare, come quella immaginata da Edmonds. Come questo album che non smette mai di girare, nella notte, nella testa, nella stanza buia, vuota e disadorna ma culla di sogni. Anche nel buio, nel Sogno, siamo sempre in due e da soli, luce e ombra, ragione e istinto. Two minds, one soul, nel segno dei Gemelli siamo specchio e conflitto. You’ll Have It When It’s Gone : e poi il Tempo sa anche fermarsi, sa anche essere circolare e misterioso, solo quando qualcosa finisce ne comprendiamo il Valore, il tempo è ciò che ci sfugge mentre lo viviamo, per non sentirlo quell’orribile fardello del tempo dovete ubriacarvi senza tregua, senza Pietà. Di vino, poesia, donne e virtù: come vi pare. Ma ubriacatevi. Ma il Tempo non è solo il distruttore, è anche il terapeuta gentile, come un alleato silenzioso, che lavora nell’ombra, nella forza dell' attesa, si a volte anche sala d'attesa, ma coraggio.
Silver Moonlight, Golden Thread : la luce lunare d’argento dicevamo, il filo d’oro ed il Moyen Age che con passo felpato varca in modalità freak il perimetrale di Alexa e oltrepassa la soglia del salotto attraversando schermato e con la mente altrove jingles starnazzi ed algoritmi. La canzone si muoverà lenta, lo anticipo perché è un po' figlia di Belladonna e dei Popol Vuh e fa così proprio con tutti, come un rituale notturno, con chitarre riverberate e tastiere che fluttuano nell'incoscienza -golden thread - è l’archetipo invece Sssh della reale e segreta connessione, tra le crepe antiche e semi visibili della Polis, ma invisibile tra tutte le cose che hanno prezzo e mercato: diamante in oscillazione perpetua tra sogno e realtà, tra passato e presente, tra l’io e l’universo. Filo di Arianna che guida attraverso il labirinto dell’esistenza. La silver moonlight è la luce riflessa della coscienza, tenue ma costante, che illumina il cammino interiore. Offuscata da firewall sempre più muscolari, bendata ma sempre Dea.
Tutto era cielo. Non c’era uomo, né sole, né luna. Solo il cuore del cielo.
Album Grandioso, si carica sulle spalle tutta l'Antica Bellezza e se la porta indifferente tra tutte le rovine postmoderne.
Tra Sogno e Follia, come Herzog in Fitzcarraldo che vuole portare l’opera nel cuore dell’Amazzonia, sfidando la logica e la natura, come Dreams of Dreams, con questo suono antico che diventa ponte tra mondi, tra civiltà e giungla.
Tra sogno e follia.
Elenco e tracce
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