Se ci penso, in effetti, non mi è mai pesato abitare a Lamezia. Una città della provincia calabrese spesso può essere letale per i cervelli troppo esigenti. E però, tutto sommato, non mi sono mai troppo annoiata, qualcosa da fare e da vedere c'era e c'è sempre. Come nel lontano 2003, quando, si diceva, due gruppi rock rivaleggiassero tra di loro, alla stregua di Beatles e Rolling Stones: i Canidisara e i Maieutica. È ancora oscuro se questa rivalità fosse effettiva o se si trattasse solo di una leggenda metropolitana.
Sono passati ben sei anni da quel dì, e la vecchiaia avanza così come la nostalgia, i cari-odiati tempi del liceo, una vita spensierata e senza problemi. In tutto ciò, qualche giorno fa spunta un cd dei Maieutica dalla borsa di mia sorella. Il primo cd dei Maieutica, che alla stregua di Socrate risveglia ricordi sopiti, dimenticati, che pure conosciamo sin troppo bene. Ed è "Mia" ad iniziare questo processo che sembra meglio una rassegna di vecchie emozioni e sensazioni, un passo indietro verso l'ingenuità. È un pezzo energico, ma tutto sommato melodico, a tratti malinconico, una sorta di summa di tutto il disco che alterna momenti di fervore rock ad altri più spiccatamente emotivi. E, sinceramente, sono proprio questi ultimi gli episodi più compiuti del disco: "I Want You", "Armònia", "Chiara fragilità" e la mitica "Fall in Fly", quasi una hit ai miei tempi. Pezzi semplici, con poche pretese, ma assolutamente coinvolgenti. Non che il versante più heavy sia meno riuscito. Il problema è lasciare il segno. E secondo me è sempre la melodia quella che fa la differenza. È facile fare rumore, è difficile scrivere canzoni. E su questo, penso, i Maieutica abbiano proprio un valore aggiunto non di poco conto.
Parlando di underground, le nostre città, dalle più piccole, come la mia, alle più grandi, sono stracolme di gruppi rock di ogni tipo. Spesso però la convinzione è quella che basta essere poco conosciuti per diventare modelli di qualità musicale alternativa a ciò che l'Alternative canonizzato ci propone. Ahimè, non è così facile, lo ‘sgruscio' non basta. Ci vuole la voglia, ci vuole la coerenza, ci vuole anche una dose di strafottenza, ma quello che fa la qualità è il talento. Basti quello, i Maieutica ce l'hanno.
Infine, problema comune a tanti gruppi alternative rock italiani: i modelli. Impossibile non averne, impossibile ignorarli. I Maieutica, pare, ammettano palesemente di adorare i Verdena. Il modello è illustre, ed è ripreso bene. La variatio: i Maieutica saranno pure i Verdena nicastresi, ma la spocchia è notevolmente inferiore e la strada, per loro, è ancora lunga.
Special Thanks to Vinia for some gossip!